Il Parma trema. In mattinata è arrivato il deferimento per l’attaccante gialloblù Emanuele Calaiò, reo di avere tentato di combinare la partita con lo Spezia, che ha decretato la promozione in Serie A dei ducali, inviando dei messaggi Whatsapp ai colleghi Filippo De Col e Alberto Masi, invitandoli a “tirare indietro la gamba”, salvo poi smentirsi dicendo di scherzare.
Dopo la pronta segnalazione dei giocatori ai propri dirigenti, la Procura federale ha compiuto le indagini del caso, e, chiuse un paio di settimane fa le attività d’inchiesta, ha deciso di procedere ai deferimenti.
La legislazione federale, infatti, non distingue tra l’illecito tentato e quello compiuto, e pertanto le conversazioni WhatsApp, pur se non seguite da una vera e propria combine, sono sufficienti per dar luogo a imputazione nei confronti di Calaiò e, conseguentemente del Parma, per responsabilità oggettiva.
Adesso, spera il Palermo, che però deve fare i conti con le proprie grane interne, dopo i sequestri effettuati da parte della Guardia di Finanza nei confronti del patron Zamparini, accusato di riciclaggio. Sarà un’estate molto lunga per Parma e rosanero, con inevitabili riflessi sul calciomercato delle due squadre.