Sono stati premiati i vincitori del premio giornalistico intitolato a Cristiana Matano, la giornalista del Giornale di Sicilia scomparsa nel 2015.
Per la stampa estera vince Lena Klimkeit (Agenzia DPA) per il servizio dal titolo ”Gerettet, aber nicht befreit: Wenn in Europa die nächste Holle wartet”, in cui la Klimkeit, invitata sulla nave Acquarius, “racconta senza enfasi e con linguaggio da cronista la storia di alcune ragazze nigeriane, tra cui Blessing, venduta a un mercante di uomini, violentata e portata in un lager”.
Per la stampa italiana due vincitori ex aequo: Gaia Mombelli per il servizio dal titolo “Nigeria-Italia. Viaggio all’inferno di tre ragazzine partite da Benin City e finite a fare le prostitute in Italia”, andato in onda su Sky TG24.
Premiati anche Giampaolo Musumeci e Gianni Rosini per “Benin City, l’orrore che ignoriamo”, pubblicato da Sette-Corriere della Sera, “un’analisi di aspetti sociali, politici ed economici scritta magistralmente, corredata da foto toccanti e altamente professionali” e il giornalista emergente Mario Catalano per il servizio dal titolo “Ismail, il modello arrivato su un barcone”, pubblicato su Repubblica-Palermo.
Inoltre i premi riservati agli studenti di Lampedusa che hanno partecipato al progetto informazione sono stati assegnati a Miriana Palmisano, Giuseppe Partinico e Francesca Brignone.
“Un’edizione che si è distinta per il livello molto alto di tutti i 50 elaborati, arrivati da prestigiose testate, quali in New York Times, e da tutto il mondo, Giappone compreso, testimonianza di come il Premio sia ormai conosciuto a livello internazionale”, è il commento del presidente dell’associazione onlus “Occhiblu”, Filippo Mulè.