“Benvenuti a casa“, così l’equipaggio della Open Arms, la nave della Ong catalana con a bordo 60 migranti, ha annunciato il suo arrivo al porto di Barcellona. La Croce Rossa spagnola, il comune di Barcellona e le autorità catalane hanno allestito un dispositivo di accoglienza simile a quello previsto per l’arrivo dell’Aquarius a Valencia.
I 60 migranti, di 14 diverse nazionalità, saranno esaminati a bordo dai medici di Sanidad Exterior. Successivamente saranno trasferiti nei centri di accoglienza previsti dal comune di Barcellona. La Open Arms è entrata nel porto accompagnata da un’altra imbarcazione dell’Ong, da una nave del Salvamento Maritimo spagnolo e dallo storico vascello La Barceloneta.
Ma le tragedie del mare, al largo delle coste libiche, non si fermano. La Guardia costiera libica ha infatti salvato 125 migranti, tra cui “6 bambini e 28 donne”, che erano a bordo di un gommone che stava affondando da quattro ore a est di Tripoli ma ha dovuto recuperare anche “sei corpi”. Lo riferisce la pagina Facebook della Marina libica.
L’intervento è avvenuto ieri 8 miglia a nord di Gasr Garabulli. I morti sono stati recuperati “a bordo e accanto all’imbarcazione” in un’operazione di salvataggio cominciata alle 7 del mattino. I migranti, riferisce la marina libica, erano “di diverse nazionalità africane” ed erano “salpati alle due del mattino e l’imbarcazione ha cominciato ad affondare alle tre“.