Il primo decreto approvato dal nuovo governo gialloverde è il tanto discusso “Decreto dignità“. Se da un lato il premier Giuseppe Conte si ritiene “lieto” per i risultati raggiunti a favore del recupero della dignità dei lavoratori, Confindustria non la pensa allo stesso modo e avverte: “È un segnale molto negativo per le imprese“.
Dl dignità, scontro tra Governo e Confindustria
“Sono particolarmente lieto come presidente di questo governo del fatto che il primo decreto approvato in materia sociale sia sul recupero della dignità dei lavoratori e delle imprese”, ha affermato il premier Giuseppe Conte durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Ovviamente questo governo non è in contrasto col mondo imprenditoriale – ha continuato -, anzi adotteremo anche misure per favorire la crescita economica, vogliamo una sana alleanza col mondo del lavoro e imprenditoriale ma vogliamo contrastare le iniziative ingiustificate” e qui il riferimento è a quelle imprese che si spostano dall’Italia dopo aver beneficiato degli aiuti pubblici.
Un altro traguardo raggiunto dal Decreto dignità è il contrasto al gioco d’azzardo con il divieto delle pubblicità. “Ci siamo battuti contro l’azzardopatia – ha precisato il premier – con misure contro gioco d’azzardo, tutte iniziative nel programma. Noi non vogliamo forme di dipendenza che non sono meno perniciose dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti”. “Queste derive patologiche – ha aggiunto – non sono da aiutare con iniziative pubblicitarie”.
Il Decreto dignità – ha detto in conferenza stampa il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio – si basa su “tre concetti: diamo un colpo mortale al precariato, licenziando il Jobs Act; diamo un colpo mortale alla parte più insidiosa della burocrazia, per cui ci diranno che vogliamo favorire gli evasori quando vogliamo favorire i cittadini onesti; siamo il primo Paese in Ue che dice stop al gioco d’azzardo e diciamo no alle multinazionali che vengono qui, prendono soldi e delocalizzano”.
Una conquista per i cittadini, a parere di Di Maio. “Questo decreto non è un punto segnato al M5s, ma segnato dai cittadini già il 4 marzo e ce ne saranno tanti altri. Tutti assieme siamo impegnati a attuare il contratto. Nessuno si vuole avvantaggiare di questo o quel provvedimento”. “Queste azioni ci permettono di dimostrare che manteniamo le promesse. E vorrei dire che quello che si pensava che non si potesse fare – ha aggiunto Di Maio – si può fare e sta avendo effetti in tutto il mondo”.
Se il Governo è soddisfatto del Decreto dignità, lo stesso non si può dire per Confindustria. “È il primo vero atto collegiale del nuovo Esecutivo – fanno sapere – anche per questo, è un segnale molto negativo per il mondo delle imprese”. E ancora: “Il risultato sarà di avere meno lavoro, non meno precarietà” e le conseguenze non saranno positive. “Preoccupa anche – conclude Confindustria – che siano le imprese a pagare il prezzo di un’interminabile corsa elettorale all’interno della maggioranza e che si creino i presupposti per dividere gli attori del mercato del lavoro, col rischio di riproporre vecchie contrapposizioni”.