Qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord deve essere sequestrata, “ovunque venga rinvenuta” – su conti bancari, libretti, depositi – fino a raggiungere 49 milioni di euro, provento della truffa allo Stato per la quale Umberto Bossi, ex leader leghista, è stato condannato in primo grado. Lo si legge tra le motivazioni con le quali la Cassazione accoglie il ricorso del pm di Genova contro Matteo Salvini, che si opponeva a questo tipo di sequestri. Finora sono stati bloccati 1,5 milioni di euro. Intanto fonti del Carroccio annunciano decine di querele contro chi “parla a sproposito di soldi rubati”.
Il blocco dei conti della Lega da parte della guardia di finanza può avvenire senza che venga emesso un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate sul conto in momenti successivi al decreto, così hanno deciso i supremi giudici. Giovanni Ponti, il legale della Lega, invece, sostiene che si possano sequestrare solo le somme che si trovavano sui conti “al momento dell’esecuzione del sequestro” con “conseguente inammissibilità delle richieste del pm di procedere anche al sequestro delle somme ‘depositande’”. Le “somme future” sarebbero quindi confiscabili solo se il pm lo decidesse durante il processo di appello.
La risposta della Cassazione è che i soldi avrebbero potuto non trovarsi nei conti al momento del decreto “per una impossibilità transitoria o reversibile” e il pm non è tenuto a dar contro di tutte le attività di indagine svolte “altrimenti la funzione cautelare del sequestro potrebbe essere facilmente elusa durante il tempo occorrente per il loro compimento”.
“Siamo stupiti di apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione, le motivazioni della sentenza per cui dovrebbe proseguire il sequestro relativo a 48 milioni di euro di rimborsi elettorali, ha detto il deputato della Lega e amministratore del partito, Giulio Centemero. “Consci della totale trasparenza e onestà con cui abbiamo gestito il movimento – ha proseguito – con bilanci da anni certificati da società esterne, e non avendo conti segreti all’estero ma solo poche lire in cassa visti i sequestri già effettuati, sarà nostra premura portare in monetine da 10 centesimi al tribunale di Genova tutto quello che abbiamo raccolto come offerte da pensionati, studenti e operai durante il raduno di Pontida. Forse l’efficacia dell’azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così”.