Rischiare di rovinare una vacanza per infezioni e malattie rare non è inusuale. Soprattutto se ci si dirige in località con un ecosistema molto diverso dal nostro, bisogna partire preparati informandosi bene sui virus più diffusi e prevenire con una corretta profilassi. “Più si è informati, meno rischi si corrono e più pericoli si evitano”, dice all’ANSA Massimo Galli, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali.
Il primo fattore di rischio è rappresentato dalle zanzare responsabili di infettare il turista sprovveduto con il virus della malaria ma anche con quelli della Dengue, della Zika, della rara Chikungunya, della Febbre gialla e simili. Per evitare di contrarre la malaria si consiglia di procedere con una preventiva e regolare profilassi a partire da una settimana prima della partenza e per tutta la durata del viaggio. Gli esperti avvisano: i farmaci antimalaria devono essere assunti a stomaco pieno e con un bicchiere d’acqua.
Il rischio non è da sottovalutare. Avverte infatti Galli: “I dati del ministero della Salute riferiti al periodo 2010-2015 ci dicono che i casi di malaria importati sono stati 3.633, il 20% dei quali diagnosticati in cittadini italiani che per il 22% si erano recati in zone malariche per turismo”.
La Febbre Gialla invece richiede un vaccino specifico il cui certificato deve essere mostrato all’ingresso del Paese di destinazione. L’OMS raccomanda la profilassi per Febbre Gialla soprattutto a chi è diretto in Brasile a causa di un’epidemia in atto.
La profilassi non esime i turisti dal prendere anche precauzioni durante il viaggio. Dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali infatti consigliano: