Mancano ormai pochissimi giorni all’inizio della XIII Edizione del Sole Luna Doc film Festival che si aprirà lunedì 2 luglio allo Spasimo di Palermo con la direzione artistica di Chiara Andrich e Andrea Mura. La serara si aprirà con l’esibizione musicale di Banda alle Ciance e a cui seguirà l’appuntamento con Le arti in Festival, il focus dedicato all’arte contemporanea pensato appositamente per l’anno in cui Palermo è Capitale italiana della Cultura e ospita Manifesta 12. Tanti i linguaggi espressivi che verranno presentat, dalla fotografia con la mostra Il sacro degli Altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia di Attilio Russo e Giuseppe Muccio alla musica con l’installazione sonora Crossfade di Davide Cairo e Francesco Novara ispirata ai suoni e ai popoli del Mediterraneo e infine alla video art con l’installazione ella giovane artista emergente, Martina Melilli.
“Il simbolo di questa edizione – dice la direttrice scientifica Gabriella D’Agostino – è il Gelsomino migrante (gelsomino di Sicilia), un fiore originario del Caucaso che si è naturalizzato in moltissimi Paesi del mondo: dall’Africa del Nord, all’Europa, all’America”.
Dalle 20, nello spazio della Navata e nel Giardino e dopo i saluti istituzionali, il Festival entrerà nel vivo con la proiezione dei primi cinque film in concorso, tutte premiere. Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano e inglese.
LE PROIEZIONI IN NAVATA
Il primo film ad essere proiettato alle 21 sarà la pellicola d’esordio della regista malese Erlynee Kardany dal titolo “In the name of…” (Norvegia, 2017, 54’) e racconta in maniera autobiografica la sfida di confrontarsi con l’Islam da donna moderna e che viene presentato in anteprima assoluta a Palermo. Un film che ruota attorno al matrimonio della regista con un uomo norvegese e alla ricerca del segreto della pace e del compromesso all’interno di una famiglia interculturale, la sua. Alle 22,30 seguirà Untitled-Viaggio senza fine (Germania e Austria, 2017, 107’) di Michael Glawogger e Monika Willi, un viaggio per il mondo con gli occhi e la mente aperta per ascoltare e sperimentare. Il regista è scomparso prematuramente durante le riprese e il montaggio è stato realizzato dalla sua storica collaboratrice Willi. Presentato al Berlinale, il film ha già vinto numerosi premi e sta per approdare nelle sale cinematografiche.
LE PROIEZIONI AL GIARDINO
Si inizia alle 21 con Sea of Sorrow – Sea of Hope (Danimarca, 2018, 29’) di Estephan Wagner e Marianne Hougen-Moraga, storia di una donna in fuga dalla Siria e delle sue traversie per riuscire a ricongiungersi con i figli, anche a costo di pericolosi viaggi illegali per mare. Segue Raghu Rai – An unframed Portrait (Finlandia, India e Norvegia, 2017, 55’) di Avani Rai, figlia del grande fotografo dell’agenzia Magnum Raghu Rai di cui, in questo film, racconta la vita attraverso un viaggio che diventa l’occasione per un dialogo intimo ed emozionante con il padre, autore di foto epocali che hanno immortalato le storie dell’India.
Concluderà la rassegna Before my feet touch the ground (Israele, 2017, 78’) di Daphni Leef. Il film racconta la storia vissuta in prima persona dalla regista che nel 2011 realizzò una protesta civile contro i prezzi degli affitti piazzando una tenda nel centro di Tel Aviv. Nel giro di pochi giorni un intero viale si riempì di tende. Da regista, Daphni ripercorre questo periodo turbolento per mostrare il percorso che da giovane donna ingenua l’ha trasformata in icona nazionale celebre e controversa.
LA NUOVA SALA GIARDINO
Novità di quest’anno è la Sala Giardino, una terza sala dove ogni giorno andranno in replica i film del giorno prima. Tra le 10 e le 13 i film proiettati in Navata e dalle 15 alle 18, quelli proiettati in Giardino. Nella serata inaugurale, alle 21, in collaborazione con il Fai, una delle associazioni partner di quest’anno, proprio qui sarà trasmesso Oreto. The urban adventure(2012, 28’) di Igor D’India. Il fiume Oreto, da decenni in attesa di essere ripulito del tutto e di ospitare un parco sulle sue sponde, è tra i luoghi del cuore da poter votare quest’anno e una delle sfide del Fondo italiano per l’Ambiente e della città di Palermo.
Tre le sezioni in concorso: Human Rights che raccoglie documentari che raccontano con grande potenza visiva storie di diritti negati, mortificati o conseguiti; The Journey, che assume il viaggio come esperienza e metafora della dimensione umana; Short Docs, una rassegna di corti su temi cruciali della nostra contemporaneità quali il lavoro, i rapporti di genere, la maternità e la questione migratoria.
Sono undici i film presentati fuori concorso, frutto di collaborazioni con altri festival e istituti nazionali e internazionali: Festival International du Film Insulaire de l’île de Groix; Institut Français di Palermo; Animaphix International Animated Film Festival di Bagheria, Fondazione Benetton Studi e Ricerche.
LA SEZIONE ARTI IN FESTIVAL
La sezione speciale dedicata all’arte si apre con Renegotiating Identities, 12 opere di video-art selezionate dalla curatrice Sofia Gotti, sul tema dell’identità rinegoziata, attraverso il lavoro di affermati artisti e performers come Regina Josè Galindo, Juan Downey, Donna Haraway, Anna Maria Maiolino, Zineb Sedira, Marina Gržinić con Aina Šmid e un’installazione dedicata a Martina Melilli. Grazie alla partnership con l’Università degli Studi di Palermo il Complesso monumentale Chiaramonte – Steri ospiterà, inoltre, la performance Auto da fé del disegnatore e attivista Gianluca Costantini che dalle ex celle dell’Inquisizione, per tre giorni dal 5 al 7 luglio, racconterà le storie di chi oggi è recluso per reati di opinione nel mondo. In programma anche la residenza artistica Crossfade, un’installazione sonora dedicata ai temi del Mediterraneo, del viaggio e dell’incontro tra Oriente e Occidente, a cura di Davide Cairo e Francesco Novara e la mostra fotografica Il sacro degli altri. Culti e pratiche rituali dei migranti in Sicilia di Attilio Russo e Giuseppe Muccio, a cura della Fondazione Ignazio Buttitta e del Museo Internazione delle Marionette Antonio Pasqualino.
CREARE LEGAMI
Creare legami accoglie progetti legati al sociale e all’accoglienza: la presentazione del documentario “Tumankarè” realizzato da minori stranieri non accompagnati all’interno del progetto Re-Future; la proiezione dei corti del laboratorio di cinema “Cine Yagoua” in Camerun e infine la presentazione del progetto “Di Terra, di Mare, di Incontri”, un progetto di ItaStra di narrazione polifonica che ha visto coinvolti giovani migranti, artisti e docenti durante laboratori d’arte a Palermo.
LE GIURIE
A decretare i film vincitori sarà la giuria internazionale, presieduta quest’anno dal regista iraniano Nima Sarvestani, vincitore della scorsa edizione del festival, e composta dall’antropologo palermitano Ignazio Buttitta, dal regista vincitore di numerosi premi internazionali Alessandro Negrini, dalla giornalista e fondatrice di Green Film Shooting Birgit Heidsiek e dalla scrittrice ed esperta di neorealismo Ingrid Rossellini. I giurati assegneranno un premio al miglior documentario e le menzioni speciali a miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio e documentario più innovativo.
Altre due giurie speciali composte da giovani studenti degli istituti superiori e da minori stranieri non accompagnati – che svolgono attività di mediatori linguistici nell’ambito di ITASTRA, la Scuola di Lingua Italiana per Stranieri dell’Università di Palermo – valuteranno rispettivamente le sezioni Human Rights e Short Docs. Verranno assegnati inoltre il Premio Sole Luna – Un ponte tra le culture, conferito dall’omonima Associazione e il premio del pubblico.