Il premier Conte ha concluso positivamente l’accordo con il resto dell’Europa sulla questione migranti, ma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non crede che verrà realmente rispettato e mantiene la sua linea di chiusura. “Non mi fido delle parole: vediamo che impegni concreti ci sono, perché finora è sempre stato ‘viva l’Europa’, ma poi paga l’Italia”, ha detto il vicepremier commentando il vertice europeo e ha poi aggiunto che le navi Ong “non vedranno più l’Italia se non in cartolina”, soprattutto dopo che “mi danno del razzista e del fascista ma, come dicono i militari italiani e libici, aiutano gli scafisti“.
Un passo verso il cambiamento ma ancora c’è tanta strada da fare. “Ho messaggiato stamattina col presidente del Consiglio, e a Bruxelles qualcuno si è accorto di noi – ha dichiarato Matteo Salvini -, hanno fatto mattina. Mi sembra che si sia portato a casa per il momento il 70% di quello che è stato richiesto. Chiaro che l’Italia non può essere lasciata da sola, abbiamo messo puntini sulle i e si è arrivati a dei risultati”. Volevano farsi sentire dall’Europa e sembra ci siano riusciti. “C’è qualcosa di straordinario rispetto agli ultimi anni di sonnolenza – ha continuato il ministro dell’Interno – Si è discussa di una proposta italiana, si sono discusse richieste italiane, bisogni e problemi italiani”, ma qualcosa da aggiustare ancora permane. “Vediamo che impegni concreti ci sono su principi, soldi e uomini perché ad esempio nell’operazione Themis, che dovrebbe essere un’operazione europea, su 32 imbarcazioni 30 sono italiane”, ha aggiunto Salvini.
La querelle con il primo ministro francesce, Emmanuel Macron, continua in un botta e risposta. Dopo le pesanti parole rivolte dal capo dell’Eliseo all’Italia che ha chiuso i porti ai migranti, Matteo Salvini continua a ribattere. “Lezioni da un signor Macron che a Ventimiglia respinge decine di donne, bambini e invalidi, io non ne prendo – ha precisato il vicepremier -. Prima di darci lezioni, dovrebbe accoglierne altri novemila immigrati, finora ne ha presi 600. Fino a quel momento, non può aprire bocca”.
Intanto Tunisi sottolinea il suo “no” ai centri di accoglienza. In un’intervista al quotidiano panarabo londinese “Al Arab”, il ministro degli Esteri tunisino, Khemaies Jhinaoui, ha ribadito la contrarietà del governo alla creazione di centri di accoglienza per i migranti sul territorio tunisino. Sottolineando l’attività di controllo interno del Paese, ha poi aggiunto che non si sottrarrà alla collaborazione con l’Italia e l’Europa nelle operazioni di salvataggio in mare: “È nostro dovere farlo – ha detto Jhinaoui – e fa parte del diritto internazionale”.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ritiene pericolosa un’alleanza con il paesi del gruppo Visegrad “che hanno per obbiettivo non la difesa delle frontiere europee, ma quella delle loro frontiere nazionali”. E ha aggiunto: “Il nostro Paese non è più disposto a essere il ventre molle d’Europa, e a doversi far carico da solo dell’emergenza migratoria, in nome di una retorica dell’accoglienza tanto astratta quanto pericolosa”.
In Europa, l’Italia ha ottenuto un risultato debole, è questa l’opinione del segretario reggente del Pd, Maurizio Martina. “Nessun impegno vincolante e solo scelte volontarie per le richieste italiane – ha scritto su Twitter commentando l’esito del Consiglio europeo sui migranti -. Un risultato debole. Italia sola. Cantano vittoria i Paesi dell’est”.