L’Italia – forse – ha cantato vittoria troppo presto. Sembrava che dopo il vertice Ue di ieri, la questione migranti avesse preso la strada giusta verso la collaborazione tra gli stati membri ma dopo un giorno soltanto emergono già le prime difficoltà. La Francia rimanda ai paesi di primo ingresso la formazione di centri di accoglienza, Tunisi conferma il suo “no” deciso e intanto in Italia viene fuori qualche scetticismo sulle reali intenzioni dell’Europa, soprattutto da parte di Matteo Salvini.
“I centri sorvegliati di accoglienza in Ue su base volontaria vanno fatti nei Paesi di primo ingresso – ha affermato il presidente francese Emmanule Macron, alla seconda giornata di lavori del Consiglio Ue -, quindi sta a loro dire se sono candidati ad aprire questi centri, ma la Francia non è un Paese di primo arrivo“.
Intanto, secondo quanto riferisce la stampa di Madrid, i centri di accoglienza in Andalusia sono al collasso per la continua crescita del numero di arrivi di migranti. Secondo l’Oim, 5.300 persone sono arrivate in giugno sulle coste andaluse, un numero superiore a Italia e Grecia.
Il premier italiano Giuseppe Conte nel complesso è soddisfatto. “Vi devo fare una confessione – ha detto -, se avessi potuto scrivere da solo le conclusioni, qualche passaggio lo avrei scritto diversamente”, ma “considerato che si è trattato di una lunga e complessa negoziazione tra 28 Stati, non posso che ritenermi soddisfatto”.
Da una possibile e pericolosa spaccatura, ad un accordo che mette d’accordo tutti. A Bruxelles il consiglio dei 28 sui migranti si è concluso con una importante fumata bianca al termine di una maratona durata 13 ore e mezza,: “I 28 leader hanno trovato un accordo sulle conclusioni del consiglio europeo, inclusa l’immigrazione”, annuncia il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. Dopo l’intesa raggiunta sulle conclusioni, i lavori del vertice Ue a 28 si sono conclusi, e i leader torneranno a riunirsi alle 11 con le riunioni a 27 per fare il punto sulla Brexit e a 19 per discutere del rafforzamento e delle riforme dell’Eurozona.
Il premier italiano, Giuseppe Conte, sottolinea che “da oggi l’Italia non è più sola, è passato un nuovo approccio sui salvataggi in mare: d’ora in poi si prevedono azioni coordinate tra gli stati membri”. “Nel documento approvato dall’Ue è affermato il principio che chi arriva in Italia arriva in Europa e che tutte le navi che arrivano nel Mediterraneo devono rispettare le legge. Quindi anche le ong non devono interferire con la guardia costiera libica”. Ma le opposizioni restano critiche: “Quello ottenuto dall’Italia al vertice europeo sui migranti è un risultato debole. L’Europa non ha preso nessun impegno vincolante ma solo scelte volontarie per le richieste italiane. Cantano vittoria i paesi dell’est”, ha dichiarato il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.
Nel testo, ha proseguito il premier, “si afferma chiaramente la necessità di riformare Dublino, anche tenendo conto delle persone che vengono soccorse in mare”. Inoltre, nelle conclusioni “si è finalmente affermato il principio del rifinanziamento del fondo fiduciario per l’Africa che ci torna particolarmente utile per le rotte dei migranti nordafricani” e viene anche chiesto che vengano “intensificati i rapporti e gli accordi con i paesi di origine e transito dei migranti”.
Conte poi sottolinea l’importante passaggio nel testo sui centri di accoglienza “per consentire lo sbarco e se il caso il transito dei migranti anche in Paesi terzi, sotto il coordinamento della cooperazione con l’Unhcr“. “E in Europa si possono creare anche centri di accoglienza nell’ambito degli stati membri ma solo su base volontaria”, spiega il premier italiano. Per quanto riguarda la possibilità che anche l’Italia apra questi centri, “è una decisione che ci riserveremo a livello governativo, ma non siamo assolutamente invitati a farlo”.
In molti avevano previsto “che non ci fosse un accordo, il trionfo delle soluzioni nazionali, stasera siamo riusciti a trovare una soluzione europea sulla gestione dei migranti”. Così il presidente francese Emmanuel Macron lasciando il vertice europeo. “Dopo un’intensa discussione sul tema più difficile per l’Unione Europea, cioè le migrazioni, il fatto di aver concordato un testo comune è un buon segnale”, ma “abbiamo ancora molto lavoro da fare per superare le divisioni”, ha invece detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel.
“Siamo molto compiaciuti“, ha commentato il premier polacco Mateusz Morawiecki, lasciando il Consiglio europeo, annunciando che ha prevalso il “carattere volontario” nel documento delle conclusioni finali relativo al capitolo migranti.
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