Negli ultimi 5 anni, un giorno sì e un giorno no, è nata un’impresa di street food, arrivando a toccare quota 2.729 aziende. Una crescita significativa che testimonia l’attrattività di questo settore dell’enogastronomia, che fa volare in pochi anni l’economia del Paese. La fotografia è scata scattata da Unioncamere – InfoCamere, sulla base dei dati ufficiali del Registro delle Imprese tra il 2013 e il 2018.
Agli italiani piace lo street food: è economico, esalta le papille gustative e caratteristico del luogo dove lo si mangia. Aumentano così non solo le imprese produttrici ma anche i lavoratori, molti dei quali under 35: negli ultimi cinque anni i giovani che hanno puntato su questo segmento sono stati poco più di 100 (+23,9% la crescita della componente under 35 nel periodo).
Non giocano un ruolo determinante in questo settore. Sono 327 le imprese gestite da persone non originarie dell’Italia, 112 (+52,1%) quelle aggiuntive rispetto al 2013. Le città dove è più diffusa la ristorazione on the road? Milano e Roma sono affiancate in testa con 181 realtà, seguite a distanza da Torino con 130. A seguire si incontrano città medio-grandi del Sud come Lecce (128), Napoli (94), Bari (73) e Catania (71). A livello regionale, la classifica dei primi tre posti vede al vertice la Lombardia (389 imprese), seguita dalla Puglia (295) e dal Lazio (271).