Sono ore bollenti a Bruxelles. Il consiglio europeo convocato per affrontare l’emergenza migranti tiene col fiato sospeso i vertici dell’area Schengen. Ed il motivo è presto detto: chi non partecipa all’eventuale accordo sul principio di responsabilità condivisa e sui movimenti secondari, sarà estromesso dall’area di libera circolazione.
In ballo, quindi, c’è il superamento del regolamento di Dublino. Al tavolo l’Italia si siede pronta a giocarsi la carta estrema del veto, se non verrà messo nero su bianco che tutti i Paesi dovranno condividere la responsabilità dei salvataggi in mare dei migranti. “Sono in gioco i valori dell’Europa unita”, ha detto chiaramente il premier Conte in Senato che poco prima dell’inizio del vertice ha incontrato privatamente la cancelliera tedesca Angela Merkel.
La conferenza stampa di Juncker e Tusk, prevista al termine della prima parte del Consiglio europeo, è stata cancellata perché “uno Stato membro ha messo la riserva sull’intero progetto di conclusioni”, quindi “non c’è stato accordo sulle conclusioni”, fa sapere il portavoce del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Il premier Giuseppe Conte ha infatti bloccato l’adozione delle conclusioni della prima parte del vertice europeo: “L’Italia intende dare un voto sull’intero documento, compresa la parte dei migranti in discussione stasera”.
Merkel: “Necessario un consenso a 28”
“Non possiamo lasciare soli i Paesi in cui si verifica la maggior parte degli arrivi. Questo è il nodo centrale del regolamento di Dublino 3”, ha detto la Merkel parlando al Bundestag, in vista del consiglio europeo di oggi. “Chi chiede asilo non può scegliersi il Paese in cui chiederlo – ha continuato la Merkel -. Fino a quando su tutto questo non ci sarà un consenso a 28 andremo avanti con una coalizione dei volonterosi“. E ancora: “Domenica scorsa nel vertice a 16, tutti gli Stati hanno sottolineato che la dimensione esterna nel problema migrazione è la più importante”. Alta l’attenzione anche ai movimenti secondari: “li dobbiamo regolare e guidare meglio”, ha continuato la cancelliera che ha anche sottolineato che per far fronte ai flussi migratori, oggi molto ridotti in Germania, si debba ricorrere a “misure nazionali ed europee”.
Sanchez: “L’Italia la smetta con i discorsi incendiari”
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, intervistato dal quotidiano francese Le Monde nel giorno del vertice europeo a Bruxelles, ha detto che l’Italia sulla questione migranti deve “chiedersi se le decisioni unilaterali possono essere una risposta efficace dinanzi a un problema globale. I discorsi incendiari possono essere efficaci in termini elettorali, ma non lo sono come risposta a questi drammi“.