Da “spot elettorale” a delibera concreta: il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari approda finalmente sul tavolo dell’ufficio di presidenza della Camera. Il presidente Roberto Fico vuole far fuori 1200 assegni che ricevono gli ex deputati: “Il taglio ai costi della politica è un tema su cui ci siamo concentrati da tempo”, ha dichiarato.
Se il testo della delibera per il superamento di vitalizi agli ex deputati, presentato da Roberto Fico all’Ufficio di presidenza di Montecitorio, passerà così com’è, il nuovo sistema entrerà in vigore alla Camera dal prossimo 1 novembre. La delibera verrà votata nella settimana tra il 9 ed il 13 luglio e gli emendamenti potranno essere presentati entro giovedì.
Insomma, “è tra i principali obiettivi della legislatura”. Per il via libera si dovrà attendere ancora qualche giorno, mentre al Senato si attende il rientro di Elisabetta Casellati da una missione all’estero che durerà l’intera settimana. Il Pd sarebbe intenzionato a non opporsi, mentre Forza Italia sta ancora valutando.
Secondo i calcoli dei questori, con il ricalcolo secondo il sistema contributivo degli assegni che vengono erogati ai soli ex deputati si potrebbero risparmiare tra i 18 e i 20 milioni di euro. Solo pochissime prestazioni rischiano un taglio tra il 50 e l’80%, mentre la maggioranza degli assegni, circa 700, potrebbero essere ridotti tra il 20 e il 50%.
Allo studio c’è una clausola di salvaguardia che eviti di penalizzare eccessivamente alcune posizioni. Lo strumento legislativo che verrà usato sarà una delibera e non una legge.
E intanto, l’Associazione ex parlamentari ha annunciato una diffida formale stragiudiziale inviata a tutti i membri dell’ufficio di Presidenza della Camera, compreso il presidente Roberto Fico, che saranno ritenuti “responsabili personalmente e patrimonialmente” se approveranno la delibera sui tagli ai vitalizi. Gli ex deputati hanno aggiunto che “se l’ufficio di Presidenza si arroga il diritto di mettere un tetto ai vitalizi, potremo chiedere i danni”.