“Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale non ha dato i risultati sperati, malgrado l’incomparabile impegno della guardia di finanza e dell’amministrazione finanziaria”. Questo il contenuto della relazione sul rendiconto generale dello Stato redatta dalla Procura generale della Corte dei Conti.
Il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, ha spiegato che “un eccessivo livello di debito limita la capacità progettuale di medio e lungo periodo con riflessi sui tassi d’interesse e sulla complessiva stabilità finanziaria del Paese: in definitiva sulle sue potenzialità di crescita. Dopo la lunga crisi la tutela della finanza pubblica si identifica in buona parte con l’esigenza di ricondurre il debito su un sentiero di sicura sostenibilità e di recuperare la crescita in termini di Pil”.
E sul reddito di cittadinanza dice: “Ogni volta che alla cittadinanza si associa un nuovo diritto non si può non esprimere soddisfazione” . Un diritto “importante a sostegno delle fasce maggiormente colpite della recente e prolungata crisi occupazionale” ma forse “sarebbe bene ricordare a tutti anche l’esistenza dei doveri di cittadinanza”.
La Corte dei Conti c’è la necessità di effettuare “scelte molto caute e interventi di politica economica molto selettivi”. “Soprattutto nella gestione della finanza pubblica – si legge nel resoconto – l’orientamento verso una maggiore efficienza nella gestione delle risorse è reso urgente dal rischio che interventi di ulteriore compressione della spesa si traducano ormai in un porgessimo scadimento della qualità dei servizi resi alla collettività”.