Sono giornate tesissime in casa Argentina, con il ritiro mondiale che ormai è più simile a una polveriera. Dopo le dichiarazioni di Aguero al termine della gara con la Croazia: “Lasciate dire a Sampaoli ciò che vuole” è chiaro ormai che lo spogliatoio, almeno nei suoi uomini di maggior influenza, ha da tempo scaricato il commissario tecnico, al punto da chiedere al presidente federale Tapia di mettere in un angolo il selezionatore, data l’impossibilità, per ragioni economiche, di un esonero.
Inizialmente, il presidente avrebbe anche acconsentito a questa opzione per così dire autogestita, con formazione, modulo e allenamenti organizzati direttamente dai giocatori, salvo poi tornare sui suoi passi e difendere l’operato di Sampaoli, che dunque preparerà regolarmente la gara con la Nigeria.
La situazione, però, sembra ormai compromessa, e resta solo da verificare se i giocatori vorranno reagire in un moto d’orgoglio personale, e cercare di passare il turno, o far affondare la barca con il suo nocchiero. Martedì, a San Pietroburgo, il verdetto del campo.