Charles Krauthammer, tra i più apprezzati opinion-maker d’America, è morto all’età di 68 anni. Intellettuale di tendenze conservatrici , è stato un sostenitore della Dottrina Reagan, ovvero di una politica estera muscolare che ha contribuito a gettare le fondamenta ideologiche dell’invasione americana dell’Iraq nel 2003.
Il settimanale tedesco Der Spiegel lo aveva definito “la voce guida degli intellettuali dell’America conservatrice”, mentre il sito Politico nel 2009 lo aveva dipinto come “il leader dell’opposizione…un coerente, sofisticato, implacabile critico del nuovo Presidente” Obama.
Nella campagna per le primarie repubblicane per la Casa Bianca nel 2016 criticò Donald Trump. Ma dopo la vittoria del tycoon dichiarò che essa rappresentava “una rivoluzione ideologica ed elettorale che non abbiamo visto dai tempi di Ronald Reagan”. Un successo che “ha svegliato la classe lavoratrice bianca riportandola nel Partito Repubblicano”.
Dal 1985 teneva una rubrica settimanale sul Washington Post, quella per cui ha vinto il Pulitzer nel 1987. Scriveva anche per altre riviste, tra cui Time, the New Republic, the Weekly Standard e the National Interest foreign policy journal. Era anche un volto televisivo molto noto, soprattutto sulla Fox.
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