Si placano gli animi in vista della riunione informale Ue che si terrà domenica a Bruxelles. “Domenica al centro della discussione sull’immigrazione ci sarà la proposta italiana e se ne discuterà insieme alle proposte di altri Paesi”. Ad assicurarlo, dopo le minacce delle scorse ore ai partner europei, è il premier Giuseppe Conte. ” L’incontro non si concluderà con un testo scritto, ma solo con un summary sulle questioni affrontate e sulle quali continueremo a discutere al consiglio europeo della prossima settimana”. Sul tema dell’immigrazione “nessuno può pensare di prescindere dalle nostre posizioni“, ha aggiunto Conte.
“Ho appena ricevuto una telefonata dalla Cancelliera Angela Merkel, preoccupata della possibilità che io potessi non partecipare al pre vertice di domenica a Bruxelles sul tema immigrazione – ha spiegato Conte – Le ho confermato che per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato. La Cancelliera ha chiarito che c’è stato un “misunderstanding”: la bozza di testo diffusa ieri verrà accantonata”, ha aggiunto il premier in un post su Facebook. “Ci vediamo domenica a Bruxelles!”.
Migranti, la bozza contestata dall’Italia
Nella bozza incriminata si parlava di “un forte impegno per avanzare nella politica migratoria europea” con la “riduzione del numero di arrivi illegali nell’Unione”, attraverso una serie di misure e proposte. Nel testo si evidenziava inoltre “una forte necessità di ridurre i movimenti tra Stati membri”. Tra le misure previste spiccavano le procedure “veloci”, “meccanismi flessibili congiunti per le riammissioni dei migranti”; “controlli dei viaggi in uscita alle stazioni di treni, bus e aeroporti” oltre “all’obbligo per i richiedenti asilo di restare nei Paesi competenti”, pena sanzioni.
Ci sarebbe anche il potenziamento dell’agenzia Ue Frontex, che viene trasformata in “una vera e propria polizia di frontiera”, e quella del sostegno all’asilo Easo, che diventa “Autorita’ per l’asilo per condurre le valutazioni sulle richieste d’asilo”, anche per imprimere un’accelerazione sui rimpatri. Oltre ad un ritorno ai “ricollocamenti” in attesa della riforma di Dublino.
La posizione dell’Europa
“Quando parliamo di migrazioni è importante sottolineare la necessità di avere un approccio europeo, questo non è il momento per i nazionalismi, ci vuole un approccio europeo”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker alla conferenza stampa a Dublino con il premier irlandese Leo Varadkar. “Ed è in questo senso che stiamo preparando gli incontri della prossima settimana”. Il riferimento è al prossimo Consiglio europeo del 28 e 29 a Bruxelles.
“L’Italia ha fatto un grande lavoro sul fronte migratorio ed ha ragione a chiedere un cambiamento. Il diritto internazionale non è chiaro. E ci si biasima gli uni con gli altri. Questo non è giusto”, ha detto il commissario europeo Dimitris Avramopoulos parlando degli schemi regionali per gli sbarchi. “Nel quadro dell’attuale regolamento di Dublino gli Stati possono concludere accordi amministrativi per accelerare il trasferimento dei richiedenti asilo al Paese responsabile”.
Questo è nella “bozza della dichiarazione di domenica” ma “è solo una bozza per la discussione. Le decisioni verranno prese al vertice dei leader Ue della settimana prossima”. Avramopoulos ha sottolineato come la riunione informale di domenica avrà solo scopo di “consultazione”. “Sono contrario ad una Guantanamo bay per i migranti. Questo è contrario ai nostri valori, ed è fuori discussione. La nostra proposta” sugli schemi regionali di sbarco per i migranti salvati in mare nei Paesi terzi “non ha niente a che fare con questo. Diritti umani e “convenzione di Ginevra sono la guida” della nostra proposta.