La gestione dei flussi migratori in Europa e le politiche sull’accoglienza rischiano di creare spaccature sempre più profonde tra il presidente francese Emmanuel Macron e il governo italiano a trazione grillo-leghista. Macron, infatti, non usa mezzi termini nella sua invettiva contro i populisti, la nuova ‘lebbra d’Europa‘: “Li vedete crescere un po’ ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire. I nostri amici vicini dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo! Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza”.
Inevitabile la replica del governo italiano, l’aprifila è il ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “La vera lebbra è l’ipocrisia di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere una equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è”.
Più ironico, invece, il vicepremier Salvini “Macron ha detto che chi non accoglie è un populista lebbroso. Un signore, eh: caviale, champagne e signorilità. Ma io lezioni da un Paese che ha l’esercito alla frontiera italiana non ne prendo. Se la Francia si prende dieci barconi dalla Libia, ne riparliamo”.
A riportare il duro commento di Macron è stato “Le Figaro” secondo il quale, a scatenare l’ira di Macron, sarebbe stato il rifiuto da parte dell’Italia di aprire i porti alle Ong: “Quando gli altri tradiscono, anche l’asilo, fanno le peggiori provocazioni umanitarie – ha proseguito – ed è questo che bisogna denunciare e contro cui bisogna battersi. Non dividendoci tra noi stessi. E’ contro quelli che bisogna scandalizzarsi. Contro il nazionalismo che rinasce, contro le frontiere chiuse che propongono alcuni”.
“Ci abituiamo a tutti gli estremi in Paesi che, per anni, sono stati europeisti come noi”. Secondo Macron le “nostre élite economiche, giornalistiche, politiche, hanno una responsabilità immensa su questo tema”.