“Oggi ho avuto con il Presidente Tusk un incontro molto utile. Gli ho anticipato che al pre-vertice di Bruxelles non sono disponibile a discutere dei “secondary movements” senza prima aver affrontato l’emergenza dei “primary movements” che l’Italia si ritrova ad affrontare da sola”. Lo scrive il premier su twitter in merito alla posizione italiana sulla prima e seconda accoglienza dei migranti sottolineata nel vertice con il presidente del consiglio europeo.
A quanto si apprende da fonti del governo, la posizione che il premier Giuseppe Conte ha espresso al presidente del Consiglio europeo nel corso del vertice di oggi a Palazzo Chigi, è chiara. Avrebbe detto che è impensabile che l’Italia possa farsi carico dei cosiddetti movimenti secondari che sono negli altri Paesi europei, specie dopo che in più occasioni si è riconosciuto che il nostro Paese è quello più esposto ai flussi migratori. E’ questa,
Per movimenti secondari di migranti di fatto si intende la circolazione di chi sbarca sulle coste europee tra i Paesi membri Ue. Secondo quanto previsto dal regolamento di Dublino, se un richiedente asilo, la cui pratica non è stata ancora espletata, abbandona il Paese di primo approdo per recarsi un altro Stato membro europeo, quest’ultimo può “ricollocarlo” nel Paese dove era sbarcato. Conte, nel corso dell’incontro con Tusk, si sarebbe soffermato su questo punto, sottolineando l’indisponibilità dell’Italia alla cosiddetta “seconda accoglienza”: posizione, questa, che il governo poterà anche al vertice di domenica a Bruxelles tra 8 Paesi Ue, tra i quali Germania, Francia e appunto Italia.
Gli 800 migranti morti quest’anno durante le traversate in mare “pesano sulla coscienza di scafisti e buonisti”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha lanciato un “ultimatum” a Bruxelles nel caso non venga rivisto il regolamento di Dublino. “L’aria in Europa sta cambiando e confidiamo nel buonsenso dei colleghi europei, anche perché non vorremmo arrivare a ridiscutere il finanziamento italiano all’Ue”, ha affermato.
Immagine sito presidenza del Consiglio dei ministri