Arrivata l’estate vorremmo portare il nostro amico a quattro zampe con noi, affinché possa godere di una giornata di relax in nostra compagnia. Presa questa decisione ogni volta il dubbio ci assale: quella spiaggia permette l’accesso ai cani? Il mio cane darà fastidio agli altri bagnanti? Così rischiamo, da un lato di desistere dall’intento e, dall’altro, di incorrere nelle lamentele dei nostri vicini di sdraio o, ancor di più, in una multa salata.
Il primo consiglio è ovviamente documentarsi su eventuali direttive ed ordinanze del comune, della regione o della capitaneria di porto che limitino l’accesso ai cani. Se ciò non dovesse essere espressamente reso noto la spiaggia si ritiene accessibile anche ai cani. Ciò non toglie che dobbiate usare il buon senso portando sempre con voi paletta e sacchetti appositi per rimuovere eventuali escrementi, acqua per eliminarne residui, tenere il cane sempre al guinzaglio soprattutto sulla battigia e in prossimità di bambini e persone anziane.
L’iniziativa dell’AIDAA
Nel caso in cui però doveste incorrere in lamentele non motivate di alcuni bagnanti o in una multa in una spiaggia in cui non siano esposti divieti o non sussista alcuna ordinanza, potrete chiedere consulenza all’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente. Torna infatti anche quest’anno l’iniziativa “Libero cane libera spiaggia” con qualche variazione rispetto agli anni passati.
“Il servizio di consulenza – sottolineano dall’AIDAA – si limita alla gestione delle situazioni a rischio e prevede due diversi tipi di consulenza, la prima telefonica attraverso il telefono amico al numero 3479269949 al quale è possibile rivolgersi da oggi fino al 30 settembre tutti i giorni sabato e domeniche compresi dalle 9 alle 20 (il costo della telefonata dipende dal proprio piano tariffario). Inoltre è possibile avvalersi anche del servizio online che però è riservato ai soci ed ai nuovi soci dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente e permette di avere una consulenza diretta online fino alla presentazione dell’eventuale ricorso”.
Non verranno però fornite informazioni sulle spiagge accessibili in quanto “la mappatura delle medesime è di fatto impossibile a fronte dell’esistenza di oltre 6.000 ordinanze comunali, regionali e delle capitanerie di porto, che regolano accessi e divieti”.
Cosa accade in Sicilia
In Sicilia per la prima volta si sta mettendo in atto un progetto rivolto alla tutela dei cani in spiaggia promosso dalla responsabile regionale dell’associazione dottoressa Cetty Tripoli la quale ha recentemente inviato ai 200 comuni costieri dell’isola tutte le norme in merito agli spazi riservati ai bagnati accompagnati da cani. “Questo permetterà – spiega l’AIDAA – in caso di multa o di allontanamento di avere una base su cui far ricorso qualora il comune non adempia agli obblighi di legge per la costituzione delle apposite spiagge”.