Sono 23 le persone finite in manette al termine dell’operazione “Vampiri” condotta dai carabinieri di Stradella (Pavia) contro una banda di rapinatori. Gli indagati sono accusati (a vario titolo e in concorso tra loro) dei reati di associazione per delinquere, rapina, furto, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Valentina De Stefano di Pavia sotto la guida del procuratore capo Giorgio Reposo, è stata avviata nel mese di febbraio di un anno fa a seguito di numerosi furti e rapine in abitazioni, esercizi commerciali e ditte commessi soprattutto nella zona dell’Oltrepò Pavese. Sono 94 i colpi messi a segno tra il febbraio del 2017 e il giugno di quest’anno in provincia di Pavia e anche nelle province di Monza e Brianza, Piacenza, Brescia, Cuneo e Reggio Emilia.
Rapine in negozi e abitazioni, il modus operandi
“In particolare – sottolinea la nota diffusa dai carabinieri di Pavia che hanno collaborato con i colleghi di Piacenza, Milano, Brescia, Padova e Alessandria – si è appurato che gli autori dei reati, suddivisi in tre diversi gruppi criminali (di cui uno formato da soggetti di nazionalità albanese, uno da soggetti di nazionalità rumena e moldava e uno da individui di nazionalità moldava e kosovara) collegati tra loro, erano soliti agire in modo coordinato per la commissione dei diversi delitti, avvalendosi anche della partecipazione occasionale di altri soggetti, perlopiù connazionali ma anche di nazionalità italiana”.
I carabinieri hanno accertato che “punto di riferimento dei citati gruppi criminali era un insospettabile cittadino italiano di Casteggio, socio di un compro oro e di un’agenzia immobiliare, entrambe ubicate in Casteggio, il quale non solo ricettava buona parte della refurtiva, ma era solito anche indicare gli obiettivi da colpire, soprattutto con riferimento alle abitazioni private, prevalentemente ubicate nel territorio comunale di Casteggio, sfruttando soprattutto le informazioni che lo stesso apprendeva proprio grazie alle citate attività commerciali”.
Il furto di bici da corsa
In un’occasione, spiegano i carabinieri, l’uomo aveva commissionato anche il furto di alcune costose bici da corsa, ciascuna del valore di circa 3/5mila euro, ai danni di ciclisti amatoriali della zona. Furti poi effettivamente portati a termine e con le bici rubate rivendute successivamente ad inconsapevoli appassionati. Nell’ambito dell’operazione sono state denunciate altre 11 persone, quattro italiani e sette rumeni, tutti responsabili del reato di ricettazione.