È una richiesta curiosa quella proveniente da Boris Becker e dai suoi legali nell’ambito del processo per bancarotta nei confronti dell’ex campione di tennis, attualmente in corso di svolgimento nei tribunali londinesi. Davanti alla corte, infatti, gli avvocati di Bum Bum hanno chiesto di riconoscere al loro assistito l’immunità diplomatica sulla base del contributo culturale portato da addetto per la Repubblica Centrafricana nei rapporti con l’Unione Europea, un ruolo rivestito dallo scorso aprile.
Becker, secondo le leggi del diritto internazionale, e in particolare la convenzione di Vienna del 1961, non potrebbe dunque esser processato senza il consenso del governo della Repubblica Centrafricana. Il vincitore di sei trofei dello Slam ha commentato così la scelta difensiva: “Sono ingiustamente processato per bancarotta da parte di un gruppo di anonimi banchieri e burocrati, ho invocato l’immunità diplomatica come è giusto che faccia, per chiudere questa farsa e ricominciare la mia vita”.
La causa è stata intentata nei confronti di Boris Becker con l’imputazione di bancarotta da parte del gruppo di banchieri privati Arbuthnot Latham & Co nel giugno 2017, e un tribunale ha già stabilito l’insolvibilità dell’ex campione. Stando a quanto riporta il Guardian, il tedesco avrà effettivamente un ufficio a Bruxelles per il suo ruolo di addetto allo sport per il governo centrafricano.