L’insonnia è un disturbo che non affligge solo gli adulti ma anche i bambini. Anche i più piccoli infatti spesso non riesco ad addormentarsi o tendono svegliarsi più volte durante la notte accusando poi al mattino un senso si spossatezza e affaticamento. Dormire poco e male rischia così di compromettere le attività giornaliere e i bambini rischiano di avvertire maggiormente fastidi.
Durante l’ultimo congresso, la Società Italiana di Pediatria (Sip) ha redatto un decalogo per le famiglie che non riescono a gestire l’insonnia infantile. Dieci consigli utili che mirano a correggere principalmente cattive abitudini che possono influire negativamente sul sonno dei bambini.
E’ fondamentale che i bambini abbiano un orario stabilito per andare a letto. Dovrà essere la famiglia ad adattare i propri ritmi a quelli del bambino e non il contrario. Questa buona abitudine dovrà essere presa fin dai primi anni d’età e rispettata anche durante la crescita, operando delle adeguate variazioni in base all’età.
Stessa cosa vale per la stanza in cui il bambino dovrà dormire. Se nei primi tre mesi di vita il bambino rimarrà nella stanza dei genitori poi dovrà essere trasferito in un ambiente diverso con luci soffuse e, se necessario, una musica che possa fungere da ninna nanna.
Nel caso in cui il vostro bambino tendesse a svegliarsi e a raggiungervi sul lettone riportatelo nella sua stanza. Così consoliderete la sua autonomia e lo abituerete a gestire il suo ambiente personale. Un utile compromesso potrebbe essere quello di promettergli un premio se rimarrà nel suo lettino.
Assicuratevi che nell’ambiente in cui dorme il vostro bambino non vi sia troppa luce. Preferite piuttosto una luce soffusa se al piccolo non mi piace dormire completamente al buio. Così favorirete la produzione di melatonina.
Anche l’alimentazione contribuisce al giusto apporto di melatonina. Bisogna infatti abituare il bambino a una dieta equilibrata preferendo cibi ricchi di fibre e triptofano, antecedente della melatonina, come per esempio carni bianche, pesce azzurro, verdure verdi, legumi e cereali. E’ raccomandabile inoltre non eccedere con le quantità di cibo.
Come l’orario della nanna anche quelli dei pasti dovranno essere regolari e costanti. Le variazioni continue di orario infatti causano gravi problemi all’organismo e favoriscono l’accumulo di peso.
Dalla Sip consigliano di non eccedere con i liquidi prima di andare a dormire. E’ bene quindi evitare persino latte o camomilla nei casi in cui il vostro bambino si risvegli nel cuore della notte. Se si tratta di un bebè, preferite piuttosto l’utilizzo del cuccio che servirà a confortarlo e a favorire il sonno.
Al bando dolci, cioccolata, zuccheri e bevande energetiche prima di andare a letto. A partire dalle 16 persino il tè è sconsigliato da sostituire tutt’al più con il deteinato. Lo stesso vale per il caffè e tutte le bevande che contengono caffeina.
Se nei primi mesi di vita del bambino non è facilmente individuabile la fase dell’addormentamento, nei successivi è più semplice capire quando il piccolo sta per prendere sonno. Appena infatti si riesce a capire che il bambino sta per addormentarsi, per esempio appena sta per chiudere gli occhietti o mentre sta prendendo l’ultima poppata del giorno non ciuccia più, bisogna staccarlo lentamente e delicatamente dal seno e sdraiarlo sul suo lettino.
Prima di andare a dormire, almeno un’ora prima della nanna, è consigliabile deporre ogni tipo di apparecchio elettronico, che sia un cellulare, un videogioco o un tablet. Inoltre è bene relegare il loro utilizzo al di fuori della stanza da letto del bambino per favorire un sonno sereno e duraturo.