Colpo di scena finale al G7 ad opera di Donald Trump. Il presidente americano ha scritto in un tweet che gli Stati Uniti non avallano più il comunicato finale del G7 dopo le dichiarazioni false di Trudeau. “Stiamo pensando a dazi sulle auto importate in Usa”, ha aggiunto il tycoon attaccando duramente il premier canadese Justin Trudeau, definendolo “molto disonesto e debole” per aver definito, nel corso della sua conferenza stampa finale del G7,”un insulto le tariffe Usa”.
Donald Trump rompe con gli alleati
“Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7”. Dall’Air Force One, in viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong un, Donald Trump posta su Twitter un annuncio choc.
“Visto che il Canada sta caricando tariffe massicce sugli agricoltori, sui lavoratori e sulle società americane, ho dato istruzione di non sostenere il comunicato finale”, ha quindi scritto Trump, affermando anche che i dazi Usa “in risposta al premier canadese saranno del 270% sui latticini”.
PM Justin Trudeau of Canada acted so meek and mild during our @G7 meetings only to give a news conference after I left saying that, “US Tariffs were kind of insulting” and he “will not be pushed around.” Very dishonest & weak. Our Tariffs are in response to his of 270% on dairy!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 9 giugno 2018
Si tratta di una presa di posizione senza precedenti nella storia: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. Si tirano indietro dopo aver accettato in un primo momento le conclusioni del vertice. Una rottura con gli alleati dalla conseguenze a questo punto davvero imprevedibili. Lo strappo tanto temuto già alla vigilia del summit alla fine si è consumato nel modo più violento e inaspettato. A Charlevoix, la dichiarazione di compromesso tanto attesa è stata già diffusa, e tutti i leader hanno lasciato la sede del summit. La maggior parte di loro è già in volo verso i rispettivi Paesi quando la furia di Trump si abbatte sul padrone di casa del vertice, Justin Trudeau, e spazza via due giorni di duro lavoro e di tesissime trattative. Bastano due tweet al presidente americano per smontare tutto: si dissocia dal documento finale e definisce il premier canadese “un disonesto e un debole”.
La frase di Trudeau che ha scatenato l’ira di Trump
“Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare”: questa la frase pronunciata dal premier Trudeau che ha fatto infuriare Trump. Trudeau, durante la sua conferenza stampa a Charlevoix ha criticato duramente i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump contro Canada, Messico ed Europa. “Ho detto direttamente al presidente americano – ha affermato Trudeau – che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Stati Uniti vadano avanti con tariffe significative contro la nostra industria dell’acciaio e dell’alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza nazionale dopo che i canadesi dalla prima guerra mondiale in poi si trovano spalla a spalla con i soldati americani in terre lontane dove ci sono conflitti. Per noi – ha concluso Trudeau – questo è un insulto”.