I rischi del fumo in gravidanza per il feto sono molteplici e ad essi si aggiungono i problemi d’udito che potrebbe manifestare il nascituro. A dimostrarlo un recente studio del giapponese Koji Kawakami dell’Università di Kyoto e pubblicato sulla rivista Paediatric and Perinatal Epidemiology. Secondo Kawakami vi sono delle evidenze relative ai disturbi d’udito nei bambini esposti al fumo prima e soprattutto dopo la nascita nei primi mesi di vita.
Lo studio sul fumo in gravidanza
Il team di ricercatori ha coinvolto nel test 50.734 bimbi di cui il 3,8% dei quali era stato esposto a fumo ancora in utero, il 3,9% a fumo passivo nei primi mesi di vita e lo 0,9% di loro era stato esposto al fumo sia durante la gravidanza che nei primissimi mesi di vita. Infine il 12,5% del campione era stato esposto al fumo trasmesso dalla madre che però all’inizio della gravidanza aveva interrotto il consumo di sigarette.
Dall’analisi dei risultati è emerso che i bambini le cui mamme fumavano durante la gravidanza hanno manifestato a tre anni un rischio di soffrire di disturbi all’udito maggiore del 68% rispetto ai bambini mai esposti a fumo passivo; i bimbi esposti al fumo da parte della madre nei primi quattro mesi di vita hanno dimostrato un rischio maggiore del 30% in più mentre hanno raggiunto addirittura il doppio del rischio i nati esposti al fumo sia durante che dopo la gravidanza.
Infine il rischio di avvertire problemi all’udito è pari al 26% per i bambini nati da madri che hanno smesso di fumare all’inizio della gravidanza. Gli esperti avvertono pertanto che è fondamentale evitare il consumo di sigarette durante e dopo lo stato gravidico ma soprattutto si rende necessario sospenderne l’uso allorché si programmi una gravidanza.