Prima storica rimozione di un giudice a seguito di una petizione firmata dagli elettori in California (Usa). Il giudice in questione è Aaron Persky, che nel 2016 aveva condannato a soli 6 mesi di carcere Brock Turner, uno studente di Stanford, reo di aver violentato una compagna dopo che i due si erano ubriacati ad una festa.
Il caso suscitò delle notevoli polemiche negli States, dal momento che Persky aveva inflitto una pena lieve ad un giovane stupratore il quale, al contrario, rischiava sino a 14 anni di reclusione. L’opinione pubblica statunitense insinuò infatti un presunto e vantaggioso trattamento giudiziario nei confronti dei bianchi benestanti, come Turner.
Dopo la sentenza choc emessa dal magistrato, gli abitanti della contea di Santa Clara, in California, si erano mobilitati raccogliendo le firme necessarie per mettere al voto la rimozione del giudice. Basti pensare al 20% dell’elettorato in 160 giorni.
Persky aveva motivato la propria decisione in riferimento alla giovane età dell’accusato 20enne, incensurato e per giunta sotto l’effetto di alcool assieme alla vittima, all’epoca 22enne, incapace di ricordare lo stupro. Decisione maturata dopo aver seguito le linee guida processuali e la giurisprudenza.
Un giudice, aveva affermato, deve aderire al “ruolo della legge, non della pubblica opinione”. Inoltre, la commissione californiana che esamina le performance giudiziarie lo aveva assolto dall’ipotesi di cattiva condotta.