Le attività digitali è indubbio che ormai ricoprano un ruolo fondamentale nella nostra vita. Dai social network alle attività finanziare on line, ogni giorno trascorriamo molto tempo a controllare i nostri account su numerose piattaforme. Ma se all’improvviso dovessimo scomparire o attraversare un lungo periodo di inattività, che fine farebbero i nostri account?
Fai un back up della tua vita: testamento 2.0
E’ quello che si è chiesta Annette Adamska, fondatrice della società Back Up Your Life (che grossomodo vuole dire “fai il back up della tua vita”). L’azienda di Adamska, come spiega Technology Review, la rivista del MIT di Boston, fornisce un servizio che possa permettere ai propri clienti di affidare a soggetti di fiducia tutti i propri account in modo da essere sicuri che vengano gestiti al meglio.
Il pacchetto base prevede un colloquio per valutare la situazione del proprio cliente e tra i servizi primari vi è, per esempio, la designazione di chi si occuperà della gestione della notifica del compleanno. Ma è solo uno degli aspetti, perché in tanti on line gestiscono attività commerciali o operano movimenti bancari, impegni non indifferenti che chiunque affiderebbe a una persona fidata.
I giovani si preoccupano di più del testamento “digitale”
Sembrerà strano ma sono i più giovani, in un’età compresa tra i 30 e 40 anni, a chiedere il servizio. La spiegazione potrebbe risiedere nel vissuto di questi clienti, cresciuti letteralmente con servizi on line. Potrebbe sembrare macabro ma sono già in tanti a preoccuparsi di quest’aspetto della loro vita. Anche la privacy inoltre viene tutelata in quanto la cessione delle password viene fatta su una piattaforma terza che si occuperà di rilasciarle ai designati soltanto al momento utile.
Si potrebbe dire così che anche il post mortem sta cambiando, affacciandosi irrimediabilmente all’era digitale.