“Io un ex? Come la vivo? Sono stato quindici anni presidente del Venezia, ma oggi ho un solo pensiero: la nostra promozione. Il resto non conta.Venezia appartiene al passato e sono felice di avere scelto Palermo. Stop. E abbiamo l’obbligo di conquistare la Serie A. Ho visto il 3-5-2 di Inzaghi, sarà decisivo trovare le contromisure. Le motivazioni non bastano”.
Parole inequivocabili queste pronunciate dal patron rosanero Maurizio Zamparini, che carica la sua squadra in vista del match di domani contro il Venezia, ex club di proprietà dello stesso Zamparini. Una sorta di derby per lui che pensa unicamente alla promozione del Palermo e già domani si giocherà, al Penzo di Venezia, una piccola fetta di quest’iter play-off che porta verso la Serie A.
Intanto gli uomini di Inzaghi, galvanizzati dal successo nella prima tranche dei play-off contro il Perugia per 3-0, si godono il momento magico, consapevoli della possibilità di poter fare il salto pindarico dalla C alla A in due sole stagioni. I padroni di casa dovrebbero giocare con il solito (compatto) 3-5-2: con Audero in porta; Andelkovic, Domizzi e Modolo a comporre il trio di difesa; Bruscagin, Pinato, Stulac, Suciu e Garofalo a fare legna e dare brio al centrocampo veneziano; e infine con Litteri e Geijo in fase realizzativa.
Il Venezia viene da un recente (e netto) successo a danno dei siciliani: alla 38a giornata di B, infatti, gli uomini di Inzaghi hanno regolato 3-0 il Palermo, al tempo allenato da Bruno Tedino. Proprio questa sconfitta rimediata al Penzo è costata la panchina al tecnico trevigiano, posto vacante raccolto dunque da Roberto Stellone, divenuto nuovo tecnico dei siciliani proprio durante gli ultimi scampoli di campionato.
Il Palermo di Stellone dovrebbe rispondere, in campo, con un 4-3-1-2: Pomini tra i pali; Rispoli, Bellusci, Rajkovic, Aleesami lo zoccolo duro di difesa; Gnahoré, Jajalo, Murawski nella linea di centrocampo; Coronado trequartista dietro le due punte Trajkovski e Nestorovski.