Gli amministratori delle pagine di Facebook sono responsabili sui dati degli utenti. Lo ribadisce una sentenza emanata dalla Corte europea, che ha stabilito la corresponsabilità per la tutela della privacy dei curatori delle pagine sul social network. Proprio i responsabili delle fanpage possono ottenere dati statistici sui visitatori raccolti grazie a cookies associati agli utenti che consentono il monitoraggio del loro collegamento alla pagina. La decisione arriva a 10 giorni dall’introduzione del nuovo regolamento europeo sulla privacy, il cosiddetto ‘General Data Protection Regulation‘ (GDPR).
“Per la Corte il fatto che l’amministratore di una fanpage usi la piattaforma fornita da Facebook per beneficiare dei relativi servizi non lo esonera dai suoi doveri che riguardano la protezione dei dati personali”, hanno sentenziato i giudici della Corte europea.
La raccolta dei dati avviene attraverso ‘Facebook Insight’, ossia uno strumento messo a disposizione degli amministratori delle fanpage dal social, attraverso cookies attivi per due anni e salvati da Facebook su computer, tablet o smartphone.
A ogni utente corrisponde un codice unico e, all’accesso alla fanpage, consente di raccogliere ed elaborare i dati su comportamenti, gusti e preferenze legate al profilo Facebook. Agli utenti, tuttavia, non viene chiesto il consenso per la raccolta di questi dati.