Il tema caldo di questi primi giorni di governo gialloverde, nemmeno a dirlo, è l’immigrazione. Intervistato da “Non stop news” su Rtl 102,5, il neo ministro leghista dell’Interno, Matteo Salvini, ha usato parole dure contro l’Europa: “L’Italia non può essere trasformata in campo profughi. Lavoreremo per sensibilizzare i nostri vicini in ambito Europeo. Spero di essere all’altezza, vorrei dare un po’ di sicurezza in più agli italiani, a cominciare dagli uomini delle forze dell’ordine”.
“Occorre buonsenso -ha scritto poi Matteo Salvini su twitter -. Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di ‘non profughi’ non può continuare ad essere un problema solo Italiano. O l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie”.
Salvini ha anche parlato anche del lavoro svolto dal suo predecessore alla guida del Viminale. Minniti, ha detto, “ha fatto un discreto lavoro, non smonteremo nulla di ciò che di positivo è stato realizzato, lavorerò per rendere ancora più efficaci le politiche di controllo, di allontanamento, di espulsione – spiega – sarebbe sciocco non riconoscere se è stato fatto qualcosa di utile e intelligente anche se indossava una diversa maglietta”, ha detto ancora Salvini.
Il ministro leghista sarà domani al vertice dei ministri dell’Interno europei sull’immigrazione a Lussemburgo: “Invieremo una nostra delegazione per dire no: il documento in discussione penalizzerebbe ulteriormente l’Italia” “Basta alla Sicilia campo profughi d’Europa. Non assisterò senza far nulla a sbarchi su sbarchi su sbarchi. Servono centri per espellere”, ha aggiunto Salvini ieri in visita a Catania.
“Il governo italiano dirà no la settimana prossima alla riforma del regolamento di Dublino e a nuove politiche di asilo, occorre ricontrattare in Ue il dossier migranti”, ha spiegato Salvini parlando dall’hotspot di Pozzallo. E a chi gli ricordava la solidarietà di Germania e Francia Salvini ha risposto: “Aspettiamo che passino dalle parole ai fatti”.
Salvini ne ha anche per la Tunisia: “È un Paese libero e democratico che non sta esportando gentiluomini ma spesso e volentieri esporta galeotti. Parlerò con il mio omologo tunisino”. Infine una battuta anche su Putin: “Con Putin c’è un legame di stima, ritengo abbia fatto tanto per il suo popolo e con interventi contro il terrorismo islamico, come l’intervento in Siria: e lo dico gratis, perché lo penso. Penso che con la Russia sia meglio avere un rapporto di scambio”.
“Dalla Russia non ho mai avuto una lira, né una matrioska, né un colbacco – dichiara il leader della Lega accusato da Soros di aver ricevuto finanziamenti dal presidente russo – L’economia italiana avrebbe solo da guadagnare da buoni rapporti con la Russia. Il nemico in questo momento è il terrorismo islamico, non l’espansionismo della Russia. Soros è uno speculatore che 20 anni fa provocò uno dei più grandi disastri economici italiani”.