Dopo una gara-1 molto equilibrata e condizionata in negativo dall’errore di JR Smith sul finire dei tempi regolamentari, i Cleveland Cavaliers hanno inevitabilmente accusato il colpo. Nella seconda sfida della serie delle Finals NBA contro i Golden State Warriors, i Cavs hanno ceduto di schianto, abbattuti dalla classica pioggia di triple dei californiani, con uno Steph Curry da record.
Un Curry da record, dicevamo. Sì, perché il playmaker dei Warriors ha fatto segnare il nuovo primato di triple mandate a bersaglio in una partita alle Finals, 9, scavalcando Ray Allen, che si era fermato a 8 nel 2010 contro i Los Angeles Lakers, quando indossava la canotta dei Celtics.
Inevitabilmente, LeBron James, affaticato dalla prova di gara-1, non è riuscito a replicare la stessa prova di dominio di tre giorni prima, limitandosi, per così dire, a 29 punti conditi da 9 rimbalzi e 13 assist. Non abbastanza, in ogni caso, per competere nella Baia con questa Golden State, devastante nonostante l’assenza prolungata di Andre Iguodala, che potrebbe tornare per gara-3, con l’intento di limitare LeBron sul parquet di casa per strappare una delle due partite ai Cavs e poi chiudere definitivamente i conti nel quinto episodio della serie.