Non è la prima volta che l’Eliseo Macron-edition si trova nell’occhio del ciclone. Questa volta, però, c’è qualcosa in più. Perché a mirare a rue Saint-Honoré non sono gli studenti di Nanterre o i manifestanti di Nantes, intenti a bruciare il président in effige. Questa volta, è la Procura Nazionale ad avvicinarsi a Macron per la prima volta dalla sua elezione.
Ѐ vero, non è Emmanuel a finire sotto inchiesta, ma quasi. La bufera di accuse, infatti, si accanisce contro il suo braccio destro, indiscusso numero 2 dell’Eliseo, Alexis Kohler. Il segretario generale dovrà rispondere di interessi illegali, traffico di influenze e corruzione passiva. Non certo accuse da poco.
A denunciare Kohler è stata un’associazione anticorruzione francese, nota come Anticor. Il conflitto di interesse a cui si fa riferimento si gioca tutto sul legame tra il suo ruolo di alto profilo e la sua parentela con la famiglia Aponte. Chi sono gli Aponte e perché questi legami familiari fanno tanto scandalo? Vediamo di capirci un po’ di più.
Gianluigi Aponte, classe ’40, è il fondatore (nonché attuale proprietario) della Mediterranean Shipping Company S.A., più nota come MSC. Rafaela Aponte, sua moglie, è cugina della madre di Kohler e anche lei svolge un ruolo di primo piano nell’azienda di famiglia. E per evitare a qualcuno di pensare che si tratti solo di un legame di parentela, Le Monde ha ricordato che Kohler (nell’agosto 2016) è stato direttore finanziario di MSC. Insomma, è un legame a doppia mandata. Ma entriamo un po’ più nel vivo. La compagnia di navigazione di Aponte è un cliente di primo piano dei cantieri di Saint-Nazaire. E ha giocato, peraltro, da protagonista nella trattativa sul futuro dei cantieri con lo Stato francese.
In questo marasma, la strategia dell’Eliseo potrebbe non essere stata ben congegnata. Parigi respinge ‘sospetti totalmente infondati‘ e l’Eliseo, da parte sua, ritiene di essere sempre stato al corrente dei rapporti tra Kohler e MSC. “Il segretario Kohler si è sistematicamente tenuto da parte rispetto ad ogni discussione ed ogni decisione legata a quest’azienda”. Così si può leggere in una nota ufficiale pubblicata dagli uffici di rue Saint-Honoré.
Le Monde, però, si spinge più in là e ricostruisce un’intensa attività di lobbying di MSC-Kohler sui vertici del paese durante il governo Hollande per impedire che Fincantieri acquisisca Saint-Nazaire. Il pressing, poi, si sarebbe rivolto a Macron che, neoeletto, intende riconsiderare la trattativa. Purtroppo (o per fortuna) il piano B anti-Fincantieri non funziona e Saint-Nazaire non si presta al gruppo MSC. Su quest’ultimo punto, si fonda tutta la difesa dell’Eliseo che, a margine, esclude qualsiasi ipotesi di lobbying da parte di Kolher. Chi si ricorda del ruolo attivo e presentissimo di Kolher nel braccio di ferro sui cantieri navali più importanti della costa atlantica, potrebbe avere qualche dubbio sul lavoro del braccio destro di Macron. Ma mai quanto lo stesso Kohler che, di volta in volta, sarà stato costretto a chiedersi se comportarsi da dirigente della società o da principale collaboratore del (futuro) président.