La nuova accelerazione nei processi di pace tra Usa e Corea del Nord fa ben sperare la comunità internazionale. Ma le presenza delle truppe Usa nella Corea del Sud non è “sul tavolo” del vertice tra il presidente Donald Trump e il dittatore di Pyongyang Kim Jong-un. Lo ha detto il capo del Pentagono, James Mattis, durante un summit sulla sicurezza a Singapore dove il prossimo 12 giugno si svolgerà l’atteso faccia a faccia tra Trump e Kim.
La Corea del Sud, intanto, vede con favore il ritorno in calendario del summit Usa-Corea del Nord: “È come se la strada si sia ampliata e allargata”, ha rilevato in una breve nota Kim Eui-kyeom, portavoce della Presidenza di Seul, dopo l’incontro avvenuto alla Casa Bianca tra Kim Yong-chol, fedelissimo del leader nordcoreano Kim Jong-un e Trump. “Guarderemo con entusiasmo, ma con calma allo storico meeting di Singapore tra Trump e Kim”, ha aggiunto.
Intanto non mancano anche le grane “logistiche”. L’amministrazione americana starebbe infatti studiando il modo per coprire le spese di Kim Jong-un a Singapore. Lo scrive il Washington Post segnalando che la Corea del Nord, con le casse dello stato quasi vuote, avrà bisogno di un finanziamento. La suite presidenziale all’hotel Fullerton, un resort a 5 stelle in una località protetta, può costare oltre 6.000 dollari a notte.
Ma non solo, perché la delegazione di Pyongyang potrebbe aver bisogno anche di un aereo messo a disposizione da un altro Paese per spostarsi. Il Post spiega che gli Usa sarebbero pronti ad accollarsi le spese ma temono che Pyongyang possa interpretare il gesto come un insulto. Secondo il quotidiano americano, l’amministrazione Usa sta valutando la possibilità di chiedere a Singapore di pagare le spese.
C’è però un altro fronte caldo da “raffreddare” ed è quello con la Russia. Secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal, la Casa Bianca starebbe lavorando all’organizzazione di un summit tra Donald Trump e Vladimir Putin. Al centro dell’operazione l’ambasciatore Usa a Mosca John Huntsman, che è stato di recente a Washington proprio per tentare di programmare l’incontro. La pianificazione del vertice sarebbe ancora in una fase iniziale, con Casa Bianca e Cremlino che devono ancora accordarsi su data e luogo dell’eventuale faccia a faccia tra i due leader.
Le questioni prioritarie sono quella siriana, quella ucraina e il tema del controllo delle armi nucleari. Lo scopo del vertice sarebbe quello di smussare le differenze che hanno riportato i rapporti tra Usa e Russia quasi ai tempi della guerra fredda, nonostante la stima reciproca tra i due leader. L’eventuale summit sarebbe il terzo incontro tra Trump e Putin, che nel 2017 hanno già avuto dei faccia a faccia a margine di due meeting internazionali: il G20 in Germania lo scorso luglio e il summit in Vietnam lo scorso novembre.