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Ottavia Casagrande racconta il suo nuovo romanzo “Quando si spense la notte”

Quattro anni dopo “Mi toccherà ballare”, dal 31 maggio Ottavia Casagrande è di nuovo in libreria con “Quando si spense la notte”, edito sempre con Feltrinelli, con una prefazione di Raimonda Lanza di Trabia.

“Nel libro sono raccontate due missioni segrete che Raimondo (Lanza Branciforte, principe di Trabia, ndr) compie durante la Seconda Guerra Mondiale”, racconta l’autrice. “Il libro inizia il 3 Settembre 1939 con lo scoppio del conflitto, e termina il 10 giugno del 1940 quando l’Italia entra in guerra”.

Raimondo Lanza Branciforte, nonno di Ottavia Casagrande, è un personaggio che non ha bisogno di molte presentazioni. Gli amanti del pallone lo ricordano come presidente del Palermo calcio e per aver inventato il calciomercato; molti lo hanno definito il Gatsby nostrano e i più lo ricollegano alla canzone il “Vecchio frac” di Domenico Modugno.

La scintilla per “Mi toccherà ballare” è stata il ritrovamento di una serie di lettere all’interno di una valigia. “Quando si spense la notte” nasce invece dai racconti dettagliati di una signora inglese che ha letto il precedente libro: “La madre, Cora, era con Raimondo in Italia in quel periodo”, dice Ottavia Casagrande. “Ci ha raccontato tutto in modo consapevole, con dettagli che nemmeno io da italiana conoscevo e che difficilmente avrebbe potuto inventarsi, e ha seguito il libro dalla stesura alla pubblicazione”.

Confesso all’autrice che io faccio fatica a ricordare qualcosa che è avvenuta la settimana scorsa. “Devo dire che sono delle avventure talmente straordinarie che è difficile dimenticarsene”, ribatte. “È anche vero che chi ha vissuto la guerra o ha sentito dei ricordi di quel periodo, conserva su di loro una memoria particolarmente nitida e precisa. È un po’ come chiedere alla nostra generazione cosa stavamo facendo quando c’è stato l’attacco alla Torri Gemelle”.

Per “Mi toccherà ballare” e per “Quando si spense la notte” il lavoro di ricerca documentale è stato un supporto indispensabile alla stesura del libro. “Facevo due conti proprio l’altro giorno”, confessa Ottavia Casagrande. “Ho letto 150 libri per arrivare a ricostruire quel periodo storico, oltre tutti i documenti”.

Quelli non secretati, ovviamente. “Abbiamo chiesto all’archivio dell’MI6 ma esistono solo due documenti che sono desecretati”, racconta, aggiungendo che hanno dovuto destreggiarsi tra quelli conservati in Italia. Trattandosi di missioni segrete è chiaro che non ci siano delle tracce scritte piene di dettagli: “Si tratta di una storia vera, anche se ci sono dei passaggi molto romanzati. Per la ricostruzione ci atteniamo ai documenti e ai racconti della figlia di Cora. Abbiamo incrociato i dati e ci sono moltissime cose che coincidono anche se, ovviamente, non c’è nulla di scritto sulla natura delle missioni di Raimondo. Le sue lettere sono sempre molto generiche, ma ci sono”.

[citation]“Siamo solo bambini innamorati: nati per andare a ballare, divertirci, ubriacarci, guardare film al cinematografo e fare l’amore. Chi ci dà il permesso di fare lo sgambetto alla Storia?”.[/citation]

“Quando si spense la notte” rimane comunque il primo libro italiano, con un protagonista non frutto della fantasia di un autore, del genere: “Non vorrei essere smentita ma da quanto ho potuto ricostruire è il primo romanzo di spionaggio italiano. Esistono dei precedenti nella letteratura inglese e americana, ma in quella italiana non ne ho trovate nessuno”, dice Ottavia Casagrande.

Un uomo pieno di contraddizioni, slegato dalle regole, un uomo libero era Raimondo Lanza Branciforte, principe di Trabia. Tre aggettivi per descriverlo? “Eccentrico, imprevedibile, misterioso”, conclude l’autrice.

Il 9 giugno alle 21 il libro sarà presentato all’Orto Botanico all’interno della manifestazione Una Marina di Libri. A discuterne insieme all’autrice ci saranno Raimonda Lanza di Trabia, Beatrice Monroy e Antonio Fraschilla.

“Quando si spense la notte. Il principe di Trabia, la spia che non voleva la guerra”

SINOSSI – 3 Settembre 1939: scoppia la seconda guerra mondiale. L’Italia è neutrale, ma per quanto? Galeazzo Ciano, Ministro degli Affari esteri, conoscendo la tragica impreparazione dell’esercito italiano, è alla ricerca di un uomo di fiducia che lo aiuti a tenere l’Italia lontana dal conflitto. Già volontario in Spagna con i franchisti e decorato al valor militare, eccentrico, spregiudicato, celebre per la vita sregolata, Raimondo Lanza Branciforte principe di Trabia è l’uomo giusto a cui affidare l’azzardata missione. Ma la fedeltà di Raimondo al regime comincia a vacillare quando incontra Cora, spia inglese, affascinante e spregiudicata almeno quanto lui. Tra fughe rocambolesche travestito da monaca e avvelenamenti sventati per un soffio, tra informatori dell’OVRA mimetizzati da attori di Cinecittà e cellule naziste clandestine, Raimondo ordisce sabotaggi e trama scherzi ai danni dei tedeschi, arrivando ad attraversare la Francia dilaniata dalle truppe di Hitler, pur di salvare la sua giovane amica dal capo del controspionaggio, il colonnello Santo Emanuele. L’inedita testimonianza della figlia di Cora e l’accurata ricerca su documenti d’epoca ha permesso di ricostruire i nove mesi che dall’inizio della guerra portarono all’ingresso dell’Italia nel conflitto: uno scenario opaco e convulso in cui si muovono i protagonisti dell’epoca, ancora ignari della catastrofe. Con l’urgenza del ricordo e un ritmo vertiginoso, degno del più appassionante James Bond, Ottavia Casagrande torna a raccontare Raimondo Lanza di Trabia, uomo irripetibile, innamorato della vita e sedotto dalla morte.

L’AUTRICE – Ottavia Casagrande, nipote di Raimondo Lanza, ha studiato al Goldsmiths College di Londra, conseguendo un Honours Degree in Drama and Theatre Arts. Ha lavorato come regista e attrice in Italia, Gran Bretagna, Francia e Russia. Con Raimonda Lanza di Trabia, ha scritto per Feltrinelli “Mi toccherà ballare. L’ultimo principe di Trabia” (2014).

Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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