Parte il 1° giugno lo sciopero dei docenti universitari e si protrarrà fino al 31 luglio, termine della sessione estiva di esami. Gli insegnanti protestano contro i tagli agli stipendi ma gli studenti lanciano un caloroso appello: “Fermatevi – dicono – danneggiate soltanto noi”.
Le motivazioni dei docenti
Non è il primo sciopero dell’anno accademico, lo scorso autunno un’altra sospensione delle attività aveva danneggiato gli studenti e i loro percorsi. Allora hanno scioperato quasi 12 mila professori con 5.444 firmatari che oggi arrivano a 6.857 cui si aggiungono ricercatori di 79 università e istituti di ricerca. “Ci attendiamo un’adesione ancora più alta”, spiega Carlo Ferraro, del Politecnico di Torino, portavoce del movimento che ha dato vita alla mobilitazione.
Le motivazioni sono chiare: i docenti chiedono lo sblocco definitivo degli scatti stipendiali, 80 milioni di euro per le borse di studio, 6 mila concorsi per professori associati e 4 mila per ordinari, lo stesso per i ricercatori a tempo determinato di tipo B. “Garantiremo le massime tutele – assicurano i professori -, in particolare per i laureandi” ma con la perdita di un appello d’esami il rischio è troppo alto e gli studenti non ci stanno.
“Difficile per noi decidere questo sciopero – ha replicato Ferraro -, e non avremmo comunque potuto revocarlo una volta convocato, il problema è un altro: gli studenti fanno la loro parte, ma noi abbiamo fatto il possibile per ridurre i disagi sino a tutelare laureandi, studenti con problemi di salute e studentesse in attesa di un bambino. Non stiamo lottando contro un governo ma per avere risposte nella prossima legge di bilancio“.
L’appello degli studenti contro lo sciopero universitario
Lo scorso febbraio il collettivo Link aveva raccolto 46 mila firme per fermare lo sciopero dei docenti e ieri, con la sospensione degli esami in vista, gli appelli degli studenti si sono intensificati. “Oggi – aveva detto Andrea Torti, portavoce del coordinamento Link – inviamo ai singoli docenti un ultimo appello per chiedere loro di desistere dallo sciopero considerata la mancanza di un governo a cui poter portare le proprie rivendicazioni e per non creare disagi agli studenti che sono alla continua rincorsa dei tempi, dei crediti per le borse di studio ed esoneri dalle tasse”.
L’Unione degli universitari ha chiesto la revoca dello sciopero attraverso una foto-petizione. “Ribadiamo la nostra vicinanza al merito delle rivendicazioni della docenza – ha detto la coordinatrice Udu, Elisa Marchetti – ma continuiamo a essere fortemente contrari ai metodi di protesta individuati, che hanno come unico effetto quello di danneggiare gli studenti“.
Sciopero Università, sessione estiva a rischio
Nonostante le proteste degli studenti, il Movimento per la dignità della docenza universitaria ha confermato lo sciopero degli insegnanti che salteranno il primo degli appelli d’esame nella sessione estiva che va dal 1 giugno al 31 luglio.
I docenti scioperanti cercano di rassicurare gli allievi, per i quali sono previsti appelli straordinari dopo 14 giorni in caso di appello unico e dopo 7 per studenti che necessitano particolari tutele, tra cui Erasmus e laureandi. “A nessun studente sarà impedito di sostenere gli esami – dicono -. Le lauree si terranno regolarmente“.