LeBron James sta riscrivendo i libri dei record dei playoff NBA, ma potrebbe non bastare per vincere il terzo anello della sua carriera nelle Finals contro i Golden State Warriors. La dimostrazione è arrivata in gara-1, giocata stanotte, quando il Re ha fatto registrare una prestazione da 51 punti, leggendaria se si pensa al livello della difesa dei Dubs, specialmente in casa, ma i suoi Cleveland Cavaliers hanno ceduto all’overtime, dopo aver avuto la possibilità di vincere nei tempi regolamentari e averla sciupata clamorosamente con JR Smith.
Sul 107 pari, infatti, a 4 secondi dalla fine, George Hill ha avuto il tiro libero che poteva valere il sorpasso dei Cavs, sbagliandolo. Sul rimbalzo, la palla è arrivata a Smith, che, evidentemente convinto di essere già in vantaggio, cercava di finire la partita con il pallone in mano, allontanandosi dall’area, invece che andare al tiro per la vittoria. Un episodio gravissimo, un’ingenuità che di fatto è costata la partita ai Cleveland Cavaliers, nonostante poi JR abbia negato di aver sbagliato valutazioni sul punteggio.
“Pensavo fossimo avanti” dice Smith a LeBron, un attimo dopo aver commesso la sciocchezza più colossale della sua carriera. Sta di fatto che, da lì, i Cavaliers escono dalla partita, realizzando soli 7 punti nei supplementari, e James e compagni sono costretti a rimandare l’appuntamento con la vittoria. Un peccato, perché un successo esterno avrebbe ribaltato il fattore campo e minato parte delle certezze dei Warriors, che hanno comunque avuto la prova di quanto non sarà una passeggiata portare a casa questa serie di finale.