Siamo a due passi da Bologna. E, per la precisione, a San Lazzaro di Savona, un comune della città metropolitana praticamente in continuità col capoluogo. E in questa località che i carabinieri, oggi, hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 4 tra responsabili e dipendenti di una casa di riposo per anziani. E in questo ‘ospizio degli orrori‘ infatti che i 4 indagati avrebbero maltrattato e vessato molti anziani. La loro posizione, poi, potrebbe aggravarsi e potrebbe essere ipotizzato il reato di tortura, visti i danni psichici e fisici provocati.
L’operazione salva-ospizio è risultata quasi provvidenziale. Come scrive il gip Alberto Ziroldi, i carabinieri hanno così salvato due pazienti. “Quello che è emerso dalle indagini è una gestione degli anziani inaccettabile, sicuramente con il contenimento fisico e la somministrazione di benzodiazepine”, ha precisato il magistrato.
La casa famiglia in questione è nota come il ‘Fiore‘. I sei anziani ospiti del centro privato, secondo le indagini, venivano sedati con farmaci psicotropi e tranquillanti. Talvolta, venivano addirittura legati al letto per non disturbare i dipendenti durante la notte. “Il modo alla fine lo trovi”, tuonava il titolare del ‘Fiore‘ di San Lazzaro e continuava in modo ancora più agghiacciante: “Lo riduci come zombie e il problema è già finito”.
Un orrore senza fine, quello del Fiore. Un orrore che fa precipitare tra gli indagati il titolare, un 60enne (già finito in carcere), la coordinatrice e la collaboratrice (entrambe ai domiciliari). Il medico di base, invece, è accusato di aver fornito, in cambio di denaro, i propri timbri e ricettari affinché il responsabile della struttura potesse approvigionarsi di medicinali. Per questo, è stato sospeso dalla professione.