“Lavoreremo intensamente per realizzare gli obbiettivi politici anticipati nel contratto, lavoreremo con determinazione per migliorare la qualità di vita di tutti gli italiani“. Con queste parole il Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha concluso il suo intervento al Quirinale dopo aver incontrato il Presidente Mattarella e letto la lista dei ministri ai giornalisti presenti in sala stampa. Brevissimo l’intervento del Capo dello Stato: “Si è concluso un complesso itinerario con la formazione del governo. Grazie per il lavoro e buon lavoro per il futuro”.
“È stato raggiunto l’accordo per un governo politico M5S-Lega con Giuseppe Conte presidente del Consiglio”, avevano reso noto Luigi Di Maio e Matteo Salvini confermando l’intesa per la creazione di un governo gialloverde guidato dal professor Conte. Al termine della giornata convulsa di ieri, la svolta è infine arrivata. Matteo Salvini ieri ha abbandonato gli impegni della campagna elettorale per le prossime comunali e si è recato a Roma per incontrare il leader M5S, Luigi Di Maio. E la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, conferma il suo appoggio all’esecutivo gialloverde:”Presumibilmente ci asterremo sul voto di fiducia perché abbiamo sempre detto che un governo politico è meglio di uno tecnico”.
Conte, giunto al Quirinale alle 21 di ieri, ha accettato l’incarico di formare un Governo consegnando la lista dei ministri al presidente Mattarella. Intanto spunta anche la tabella di marcia: il giuramento del governo oggi alle 16, la fiducia alle Camere lunedì e martedì. La prima fiducia dovrebbe essere votata in Senato.
Cottarelli, che ieri si è recato per ben due volte al Colle, ha rimesso il mandato: “Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato il dottor Carlo Cottarelli il quale sciogliendo la riserva formulata gli ha rimesso l’incarico di formare il governo. Il Presidente della Repubblica ha ringraziato Cottarelli per l’impegno posto nel suo mandato”, afferma Ugo Zampetti, segretario generale della presidenza della Repubblica.
Lo stesso Cottarelli ha poi parlato ai giornalisti presenti nella sala stampa del Colle: “È stato per me un grande onore lavorare per il Paese. La formazione di un governo politico è di gran lunga la migliore soluzione per il paese, limita l’incertezza che deriverebbe da nuove elezioni. Esprimo i miei auguri di cuore di buon lavoro al governo che spero possa essere formato al più presto. Grazie e scusate se sono stato troppo silenzioso in questi giorni”, si è congedato Cottarelli raccogliendo degli insoliti applausi in sala stampa.
“Impegno, coerenza, ascolto, lavoro pazienza, buon senso, testa e cuore per il bene degli italiani. Forse finalmente ci siamo dopo tanti ostacoli, attacchi, minacce e bugie. Grazie per la fiducia amici, vi voglio bene e sappiate che avrò bisogno di voi”. Sono parole di giubilo quelle postate su Facebook dal leader della Lega Matteo Salvini. “Ci abbiamo lavorato tanto, speriamo non ci siano altre sorprese. Savona? Contento che ci sia”, ha dichiarato il segretario della Lega al suo arrivo all’aeroporto di Linate.”Ultime ore di lavoro per il governo, ce la stiamo mettendo tutta!”, aveva scritto il leader leghista nei minuti precedenti alla fumata bianca.
A Montecitorio si è tenuto l’incontro decisivo tra il leader della Lega, Matteo Salvini, il capo pentastellato Luigi Di Maio e il professor Giuseppe Conte. Pare che la riunione sia iniziata al termine del vertice a due tra il leader del Carroccio e la Meloni.
Sul coinvolgimento dei “meloniani” nell’esecutivo giallo-verde c’è apertura da parte dei grillini. Carlo Sibilia (dei 5 stelle) ha dichiarato: “Se si sta al contratto, la discussione è aperta tutti”. Qualora non fosse abbastanza chiaro, ha poi precisato: “Anche Fratelli d’Italia”.
Questa la lista dei ministri letta dal premier incaricato Conte: Lavoro, Politiche Sociali, Sviluppo Economico e vicepremier, Luigi Di Maio; Interno e vicepremier, Matteo Salvini; Rapporti con il Parlamento e Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro; Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno; Affari regionali e Autonomie, Erika Stefani; Sud: Barbara Lezzi; Famiglia e Disabilita’, Lorenzo Fontana; Affari Esteri e Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi; Difesa, Elisabetta Trenta; Economia e Finanze, Giovanni Tria; Affari europei, Paolo Savona; Giustizia, Alfonso Bonafede; Ambiente, Sergio Costa; Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli; Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio; Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti; Beni Culturali e Turismo, Alberto Bonisoli; Salute, Giulia Grillo; sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
Giovanni Tria è il presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione e professore ordinario di economia politica all’università di Tor Vergata. L’elenco di viceministri e sottosegretari: in quota Lega ci sarebbero 15 posti di sottosegretario e tre viceministeri.
Paolo Savona, intanto, divide. E non imbarazza più soltanto i mercati, l’Europa e il Colle. Adesso, Savona preoccupa persino i suoi accesi sostenitori grillini. E sui social impazza l’hashtag #Savonamassone. Questa appartenza del Savona-della-discordia alla massoneria è infatti del tutto contraria ai principi etici dei grillini. Come si legge nel codice stellato, infatti, “non possono entrare a far parte dell’esecutivo soggetti che appartengono alla massoneria”.
“L’amministrazione Trump è pronta a lavorare col nuovo governo italiano appena sarà formato“, ha fatto sapere il dipartimento di stato Usa secondo quanto reso noto dall’Ansa. La dichiarazione è arrivata a margine di una conferenza stampa del segretario di stato Mike Pompeo a New York. Il Dipartimento di stato sottolinea come “da decenni l’Italia è un alleato affidabile della Nato, un attore globale sul fronte della sicurezza internazionale e un traino dell’economia europea”.
Dopo lo scivolone di Oettinger che ha dato vita ad una vigorosa levata di scudi bipartisan, dai vertici europei arriva una nuova stoccata all’Italia e agli italiani: “Gli italiani devono lavorare di più, essere meno corrotti e smettere di incolpare l’Ue per tutti i problemi dell’Italia”. A parlare questa volta è il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nella sessione di domande e risposte con il pubblico alla conferenza a Bruxelles ‘New Pact for Europe’.
L’esponente di Bruxelles ha invitato inoltre gli italiani a “smettere di guardare all’Ue per salvare le regioni più povere del Paese“. Juncker -secondo quanto riporta il Guardian – è “profondamente innamorato” della “Bella Italia” ma non accetta che incolpi l’Ue o la Commissione “per tutti i suoi problemi”. “Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere d’Italia. Ciò significa più lavoro; meno corruzione; serietà”, ha indicato Juncker. “Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si faccia il gioco di scarico di responsabilità con l’Ue. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione. Prima i Paesi, l’Europa in secondo luogo”.
Durissima e clamorosa la presa di posizione di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo: “Chiedo al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker di smentire immediatamente le frasi che gli vengono attribuite, perché se fossero vere sarebbero inaccettabili”. “Parole che non mi risulta il presidente abbia usato. Anzi – ha riferito all’Ansa la portavoce della Commissione – le parole attribuite a Juncker sono state prese fuori contesto”.
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