Capovolgimento di fronte per Vincenzo Ferrigno, il sostituto procuratore di Firenze che aveva chiesto gli arresti domiciliari per l’ex marito della sua nuova compagna.
Ferrigno è stato rinviato a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio dal procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e dal sostituto Cristina Camaiori. Il processo inizierà il 18 settembre. È stato invece prosciolto dall’accusa di falso, dal giudice per l’udienza preliminare Franca Borzone.
L’accaduto risale al 2015
La compagna di Vincenzo Ferrigno aveva denunciato il marito di averla minacciata di morte dopo una furibonda lite. Inizialmente, il magistrato ritenne che non vi fossero le condizioni per sostenere l’accusa. L’ex marito controquerelò la donna e il pm chiese l’archiviazione per entrambi i casi: richiesta respinta dal gip, il quale ordinò la verifica di nuovi accertamenti. In tal modo Ferrigno conobbe la coppia.
Secondo l’accusa dell’ex marito, da quel momento sbocciò l’amore tra il pm e l’ex moglie e poco dopo lo stesso magistrato chiese gli arresti domiciliari dell’uomo.
Pertanto, il fascicolo relativo ai maltrattamenti venne assegnato a un altro magistrato che chiese e ottenne il rinvio a giudizio dell’uomo mentre gli atti relativi all’esposto vennero trasmessi a Genova, competente per le indagini sui magistrati toscani.