Simulare una strage all’interno delle mura scolastiche. Da queste premesse parte il nuovo gioco ‘Active Shooter‘, sviluppato dal team Revived Games, il quale ha scatenato una vera e propria rivolta a cause delle vicende di cronaca che stanno macchiando gli States. Si tratta di uno sparatutto in prima persona, in cui il giocatore ricoprirà il ruolo di agente SWAT impegnato a braccare il serial killer, oppure essere il carnefice.
Motivo del putiferio è stato il tempismo: solo qualche giorno fa, uno studente ha ucciso 10 persone in una scuola superiore di Santa Fe (Texas), fatto preceduto da un’altra strage consumatati in Florida qualche me fa, in cui 17 tra studenti e insegnanti sono rimasti vittime della follia omicida di un uomo che ha fatto irruzione all’interno della Stoneman Douglas High School di Parkland.
Altra ragione che inasprisce gli animi contro il gioco è l’omaggio di un altro episodio di cronaca nera presente nel trailer d’annuncio ufficiale: infatti il personaggio che lancia una granata all’interno di un auditorium fa riferimento alla sparatoria del 1999 alla Columbine High Scool, dove rimanesero uccisi 15 studenti per mano di Eric Harris e Dylan Klebold.
Pronta la risposta dei politici americani, con il senatore Bill Nelson che su Twitter ha commentato la vicenda definendo “inaccettabile” la condotta degli sviluppatori.
L’assenza di un frame narrativo fa sì che la “possibilità di scegliere” se stare dalla parte dei buoni o meno sia un semplice appiglio da parte degli sviluppatori, che parlano di Active Shooter come di una “esperienza simulativa”.
Gli stessi autori, infatti, hanno diramato un comunicato stampa ufficiale per rispondere alle innumerevoli critiche e petizioni apparse in rete, che suggerivano a Valve (creatrice e responsabile di Steam) di non pubblicare il gioco sulla propria piattaforma digitale. “Vi chiediamo cortesemente di non prendere il gioco seriamente”, si legge nel comunicato, aggiungendo che “si tratta di una simulazione e niente più. Se avete la sensazione di ferire qualcuno o le persone che vi stanno attorno, vi invitiamo a contattare il vostro psichiatra o chiamare la polizia. Grazie mille”.
Di contro, una petizione che ha raccolto più di 18mila firme (tra cui quelle dei genitori delle vittime rimaste coinvolte nell’attentato alla Stoneman Douglas High School di Parkman). Cifre che hanno spinto il produttore Acid a valutare la possibilità di modificare il funzionamento del gioco ed evitare che questo possa essere bandito da Steam prima ancora del suo debutto ufficiale. “Dopo aver ricevuto così tante critiche e odio, stiamo valutando di rimuovere la componente che permette di vestire i panni dell’omicida, lasciando ai giocatori esclusivamente la possibilità di controllare gli agenti della SWAT”, ha sottolineato Acid.
La pubblicazione di Active Shooter era originariamente prevista per il 6 giugno, ma è possibile che venga slittata per permettere agli sviluppatori di rimuovere le parti incriminate.