Sconto di pena di 10 giorni e un simbolico risarcimento di 100 euro per Luca Delfino, che sta scontando nel carcere di Pontedecimo (Genova) la condanna a 16 anni e 8 mesi dopo aver ucciso nel 2007 l’ex fidanzata Antonietta Multari con 42 coltellate.
“Condizioni disumante e degradanti” e “cella troppo piccola e sovraffollata”: queste sono le motivazioni addotte da un giudice del tribunale di Genova, riferendosi al periodo in cui l’uomo, ormai 40enne, era detenuto nel penitenziario di Sollicciano a Firenze.
Il richiamo alla Cedu
Dopo essersi appellato ad un recente articolo della Convenzione europea per i diritti dell’uomo (Cedu) secondo cui ogni detenuto ha diritto a vivere in una cella con almeno tre metri di spazio in linea d’aria, l’avvocato di Delfino ha ottenuto per il suo assistito solo uno sconto di 10 giorni della pena e un risarcimento economico simbolico di 100 euro. L’avvocato aveva indicato tra le carceri irregolari “Sanremo, Prato, San Gimignano e Solliciano”, ma i magistrati hanno accolto soltanto la richiesta per il penitenziario fiorentino.
La sentenza definitiva prevede, tuttavia, che se ritenuto pericoloso dopo l’espiazione della pena, il killer sia trattenuto in una struttura psichiatrica.