Il veto presidenziale su Giuseppe Savona, il passo indietro di Conte, il durissimo discorso a forte connotazione politica di Mattarella, la richiesta di impeachment per il Capo dello Stato da parte di Lega, M5S e FdI e la nomina di Cottarelli. La notte più lunga della storia repubblicana dai tempi delle stragi di Stato ha “sconvolto” gli analisti politici di tutto il mondo e ha agitato paurosamente gli animi di Lega e M5S.
Il professore Carlo Cottarelli ha accettato con riserva l’incarico di formare il governo italiano. Lasciato il Colle, dopo l’incontro con il Capo dello Stato, ha raggiunto Montecitorio per un colloquio con Roberto Fico, al termine del quale è rimasto in Sala Busti mettendosi subito al lavoro. Alle 15.30, poi, ha lasciato Montecitorio per recarsi a Palazzo Madama, dove ha incontrato Elisabetta Casellati.
L’unità del centrodestra invocata da Berlusconi potrebbe non essere mai stata più appesa ad un filo di oggi. A Pomeriggio5, infatti, Salvini si scaglia contro quei forzisti che l’avrebbero additato come “brutto, traditore, irresponsabile, razzista”. Incalzato dalla D’Urso su un possibile governo con Berlusconi, afferma: “Ci ragionerò”.
Dopo il vertice con Salvini, Di Maio raggiunge gli studi Mediaset. “Non si può pensare che dopo che i cittadini hanno votato e si è creata una maggioranza che esprime un governo si rimandi a casa quel governo”, afferma con convinzione a Pomeriggio5. Cottarelli che non ha preso alcun voto, non potrebbe formare alcun governo. Il leader grillino è certo, mentre definisce ‘assurda‘ qualsiasi ipotesi di governo Cottarelli. Di Maio, che si è sempre definito un estimatore del Presidente Mattarella, ribadisce che non comprende la scelta del Colle.
In una nota ufficiale di FI, l’ex Cavaliere torna ad accarezzare ipotesi di alleanza con Salvini. Sembra quasi che stia rispondendo all’appello che il leader del Carroccio gli ha rivolto pochi istanti fa. “Non voteremo la fiducia in parlamento a Cottarelli”, si legge nella nota forzista. L’unica soluzione possibile sarebber – per il leader di Forza Italia – che il centrodestra si presenti unito alle urne.
Di Maio ha incontrato Salvini alla Camera. Al termine dell’ennesimo vertice, il leader grillino ha richiesto di andare al voto il prima possibile. “Anche ad agosto?” Chiedono i cronisti, incalzandolo. Di Maio torna a ribadirlo: il prima possibile. “Lavoriamo per far partire le commissioni parlamentari e iniziare a realizzare il contratto di governo dal Parlamento. Finché non si va al voto il Parlamento ha un’unica maggioranza, M5s-Lega, e un contratto di governo da realizzare”, così ha concluso il leader grillino.
Matteo Salvini, invece, interviene da parte sua sul ruolo del centrodestra. Anzi, sul futuro di una coalizione che l’atteggiamento di Berlusconi potrebbe aver messo a rischio. “Chiedete a Berlusconi”, afferma, lasciando Montecitorio.
Torna a parlare ai cronisti, Carlo Cottarelli, mentre fa il suo ingresso a Palazzo Madama. Il colloquio con la presidente Casellati è iniziato alle 15.40.
Anche la Cei interviene nella crisi istituzionale senza precedenti che sta attraversando l’Italia. A parlare è monsignor Nunzio Galantino, segretario generale. “Ognuno cerca di motivare le proprie ragioni, ma alla fine si rischia che a pagare il prezzo più alto sia quel popolo in nome del quale tanti parlano”, ha dichiarato il vescovo, ribadendo l’importanza della Costituzione.
Terminato l’incontro con Roberto Fico, il presidente incaricato, Carlo Cottarelli, si è messo subito al lavoro all’interno della Sala Busti a Montecitorio, la stessa sala in cui Giuseppe Conte aveva ricevuto i gruppi parlamentari per le consultazioni dei giorni scorsi. Probabilmente Cottarelli rimarrà a Montecitorio fino a quando si sposterà a Palazzo Madama, per il colloquio con il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, previsto per le 15:30.
Cottarelli guarda poi all’Europa. “Ultima considerazione – ha detto – riguarda i rapporti con l’Europa. Un dialogo con l’Europa in difesa dei nostri interessi è essenziale e possiamo fare meglio che in passato ma deve essere un dialogo costruttivo nel pieno riconoscimento che come paese fondatore dell’Unione europea, il nostro ruolo nell’Unione resta essenziale, come resta essenziale la nostra continua partecipazione all’area dell’euro“.
“Lasciatemi aggiungere alcune parole da economista – aggiunge Carlo Cottarelli – . Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, sapete bene che lo spread è aumentato tuttavia l’economia italiana è in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Vi posso assicurare nel modo più assoluto che un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici“.
Carlo Cottarelli ha parlato al temine del colloquio con Sergio Mattarella. “Ho accettato l’incarico di formare un governo come mi è stato chiesto dal presidente della repubblica – ha detto -, sono molto onorato come italiano di questo incarico e ce la metterò tutta. Il presidente mi ha chiesto di presentarmi in parlamento con un programma che porti il paese a nuove elezioni. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri al presidente della Repubblica. Mi presenterò quindi in Parlamento con un programma che, in caso di fiducia, includa l’approvazione della legge di bilancio per il 2019, dopodichè il Parlamento verrebbe sciolto con elezioni a inizio 2019. In assenza di fiducia, il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe la gestione dell’ordinaria amministrazione e di accompagnare il paese ad elezioni dopo il mese di agosto. Vorrei sottolineare il governo manterrebbe una neutralità completa rispetto al dibattito elettorale. Mi impegno a non candidarmi alle prossime elezioni e chiederò lo stesso impegno a tutti i membri del governo”.
“Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito al professor Carlo Cottarelli l’incarico di formare il governo. Cottarelli si è riservato di accettare”. Lo dichiara il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti. Inevitabilmente, però, la sua nomina come “traghettatore” verso un governo tecnico, dopo la notizia dello stop a Conte, ha aggravato e innervosito ancora di più gli attori di questo film drammatico: “Mi interessa capire che fa il Presidente della Repubblica, Cottarelli chi lo vota? Non ha dato l’incarico al centrodestra perché non aveva i voti e ora arriva il signor Cottarelli senza i voti? Mi sembra una forzatura”, afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, su Radio Capital.
Savona irrinunciabile? “Giancarlo Giorgetti avrebbe fatto le stesse cose, questo è un governo che qualcuno non voleva far nascere. Con Savona in Europa ci avrebbero ascoltati di più”. Salvini ha poi definito il ministro dell’Economia in pectore “sgradito” al Colle “la pedina più importante di tutto il governo. Nessuno ha mai preteso di uscire dall’euro, non c’è scritto nel contratto di governo”.
Intanto l’Europa rimane con il fiato sospeso in attesa della formazione del nuovo governo italiano. “Speriamo che l’Italia abbia presto un governo stabile pro-europeo“, ha detto il ministro tedesco agli Affari europei, Michael Roth, sottolineando che Berlino “deve trattenersi dal dare lezioni sulla formazione di un governo in quanto dopo tutto a noi ci sono voluti sei mesi”. “L’Italia – ha aggiunto – è un Paese fondatore dell’Ue, abbiamo sempre potuto contare sull’Italia come Paese amico dell’integrazione con cui abbiamo lavorato molto da vicino e con fiducia, e ci aspettiamo che l’Italia sia all’altezza di questa tradizione in futuro”.
E sull’ipotesi di
Quindi l’altolà all’alleato Berlusconi: “Se vota il governo Cottarelli, addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd. Parla come la Merkel, mi ha fatto cadere le braccia a terra. Un’eventuale intesa con il M5S alle elezioni? Vedremo, valuteremo in base ai progetti”. Di certo però, a livello finanziario, il fallimento dell’ipotesi Conte non ha avuto al momento effetti positivi. Lo spread tra Btp e Bund schizza infatti a quota 230 punti base per la prima volta da novembre del 2013. Il rendimento del Btp decennale è al 2,66%, sui massimi da settembre del 2014. Il rendimento del titolo decennale italiano scende al 2,34%. Piazza Affari, invece, apre in deciso rialzo, ma poco dopo il Ftse Mib precipita a -1,75% a 22.007 punti mentre proseguono le sospensioni tra i bancari. Sono sospese Bper, Banco Bpm e Ubi, Intesa Sanpaolo. L’indice di settore, il Ftse Italia Banche perde oltre 3 per cento.
Negli Usa si guarda con grande preoccupazione alla crisi italiana. “L’Italia nel caos dopo falliti sforzi per formare il primo governo populista dell’Europa Occidentale”, si legge nel sito del Washington Post che ripercorre le ultimi sviluppi politici in Italia. “L’Italia è piombata nel caos politico domenica dopo che il veto presidenziale verso un ministro delle finanze euroscettico ha provocato l’apparente fallimento del tentativo di formare il primo governo pienamente populista dell’Europa Occidentale”, ha aggiunto.
Anche il New York Times pubblica in queste ore sul suo sito un articolo a riguardo, dal titolo: “I partiti populisti italiani, sull’orlo del potere, non riescono a formare un governo”. La Cnn sul suo sito titola invece: “Il presidente italiano si accinge a nominare un primo ministro non-politico”.
“Carlo Cottarelli è un uomo di esperienza ed è la scelta preferita di Silvio Berlusconi“, scrive poi il New York Times che, dopo aver sottolineato negli ultimi giorni la mancanza di esperienza politica da parte di Giuseppe Conte, mette ora in evidenza come l’ex ‘Mister forbici’ è un uomo che ha costruito la sua preparazione lavorando al Fondo monetario internazionale come direttore del dipartimento che si occupa degli affari relativi ai bilancio degli stati e dopo aver lavorato in Banca d’Italia e all’Eni. Cottarelli – si sottolinea – parla anche in maniera fluente la lingua inglese“.
Il Financial Times parla di “possibile crisi istituzionale”, mentre l’edizione europea del Wall Street Journal vede l’Italia in “subbuglio”. “L’Italia affonda in una crisi politica maggiore”, avverte Le Figaro. Il Guardian agita lo spettro di “nuove elezioni” mentre si profila la richiesta di “impeachment” per Mattarella e Telegraph rileva il fallimento dei tentativi di formare un nuovo governo a causa della “scelta di un economista fermamente anti-euro”. Di “veto sul ministro euroscettico” che “fa saltare in aria la formazione del governo” parla invece lo spagnolo El Pais. Il tedesco Spiegel legge infine sulla nomina dell'”ex economista del Fmi” come “soluzione temporanea”.
E se all’estero l’attenzione è massima, in Italia si respira una aria pesantissima. Si parla quasi ovunque di impeachment, di tradimento presidenziale, di reazioni anche violente “se necessarie” per difendere la volontà popolare. Anche la “mite” Chiara Appendino, sindaca grillina di Torino, alza i toni: “Questo Paese ha bisogno di un cambiamento vero e ne ha bisogno il prima possibile. Ringrazio Luigi Di Maio, il Movimento 5 Stelle e tutti quelli che fino ad oggi si dono battuti per questo obiettivi. E che sono sicura continueranno a farlo, fino alla svolta”. E ieri sera, proprio in piazza Castello, sotto il palazzo della prefettura, per protesta si sono radunati alcuni militanti e sostenitori di M5S.
“Bocciando Savona come Ministro dell’Economia proposto dal presidente del consiglio incaricato, oggi la democrazia italiana è stata ferita a morte – ha commentato Paolo Grimoldi della Lega – Siamo profondamente preoccupati e indignati per una decisione di inaudita gravita’. La Lega era ed è pronta a governare con i propri ministri per liberare il Paese dalle catene che evidentemente Berlino e Bruxelles hanno messo alle caviglie del nostro paese”.
La strada è quella dello scontro istituzionale, a partire da gesti duramente simbolici: “A questo punto chiederemo a tutti gli amministratori della Lega in Lombardia di rimuovere immediatamente dai loro uffici pubblici la foto di Mattarella, che non rappresenta più un garante imparziale dei cittadini“.
Infine c’è chi, come il Pd, fa da scudo attorno a Mattarella organizzando una manifestazione di piazza a difesa delle prerogative costituzionali: “Costituzione sotto attacco. Bisogna resistere e reagire“. A lanciare l’appello su Fb è stato il segretario mettopolitano del Pd torinese che invita “tutte le forze democratiche a ritrovarci oggi alle 18.30 in piazza Castello”. “Come Pd siamo pronti alla mobilitazione per difendere le nostre istituzioni. Scendiamo in piazza”.