Tutto si può dire, ma non che Monaco ci abbia regalato spettacolo. Sì, certo, questo è uno dei Gran Premi più amati. Dai piloti, dai tecnici, dagli appassionati. Ci sono gli yacht più lussuosi del mondo, le case dei milionari, il celeberrimo casino. C’è ovviamente il principe Alberto, in prima fila, con la sua biondissima Charlene. Il fascino abbonda, la gara scarseggia.
Il vero principe di Monaco, infatti, è Daniel Ricciardo. E, in fondo, lo sapevamo già ieri. La Red Bull conferma i nostri sospetti e chiude in pole, con Vettel e Hamilton nei gradini più bassi del podio.
Il cielo è coperto, a Montecarlo. Ma, stando alle previsioni, non dovrebbe piovere. Almeno non nelle prossime due ore. I piloti sono entrati negli abitacoli dei loro bolidi. Alle 15.05 sono già pronti a partire. Seb sembra già minaccioso: è agguerrito, spera nel trionfo. Ricciardo è concentratissimo, conscio del prestigio di un’eventuale vittoria. Una vittoria in cui crede fermamente. Hamilton è guardingo, sa che la Mercedes non è al top. Ma sospira, incrocia le dita. Chissà. Scatta, prima, il giro di ricognizione. Poi, alle 15.12, i piloti partono. I primi 2 giri non riservano parecchie sorprese (e nei ‘primi-due-giri‘ leggete ‘nei-primi-cinquanta‘). Le posizioni dei primi dieci restano pressocché invariate. Ricciardo, fiero dell’agognato primo posto, difende strenuamente la pole e Seb sa che perdere il secondo posto, a favore di Hamilton, potrebbe essergli fatale. Al terzo giro di pista, il margine di Daniel su Seb si assesta su un ottimo vantaggio di 1″725. Grandioso anche il vantaggio di Vettel sulla freccia argento di Hamilton che, al decimo giro, raggiunge i 4 secondi.
Dopo il decimo, i pit-stop scombinano le carte in tavola. Ma solo per pochi giri, perché i piloti si riprendo in fretta le loro posizioni di partenza. E la griglia si conferma quasi identifica fino al 40esimo. Ricciardo tiene salda la testa della corsa. Nei box, intanto, si cerca di capire se le ultra-soft si possono tenere fino a fine gara.
Al 50esimo giro è ormai chiaro a tutti. Si è creato un treno in corsa per il podio. E in moltissimi sono pronti a scommettere che non ci sarà (ancora) nessuna sopresa. Il terzetto è compatto. Sembra quasi che corrano in squadra, tutti uniti per la vittoria. Meno di 3 secondi li racchiudono. Ricciardo, Vettel ed Hamilton. Conquistare il podio di partenza, ieri, potrebbe – tra poco – decretare il loro trionfo su una delle piste più prestigiose nella storia della Formula 1.
Le sorprese, almeno, per non dire la gara, ce le regalano i piloti in fondo. O quasi. Al 57esimo, infatti, assistiamo ad un duello ad alta tensione tra Sainz e Verstappen. I colori della Red Bull fremono, tutti puntati sulla Renault. La prova la spunta Max che, al quarto tentativo, riesce nell’intento. Il sorpasso è avvenuto. Il pilota fiammingo, poi, brucia la pista di Montecarlo. Ha superato Sainz all’uscita dal tunnel e, ora, pare che per lui il circuit de Monaco sia vuoto. Max, infatti, è improvvisamente il più veloce. Al 59esimo, gira in 1’14″200. Fenomenale. Al 62esimo, poi, si conferma il più veloce e dichiara guerra ancora alla Renault. Nel mirino del fiammingo c’è Hulkenberg che prova a difendere l’ottava piazza, piantonato ad un secondo di distanza. Al 67esimo, Max è incollato a Nico, ma sembra che non riesca a mantenere alte le aspettative. Stiamo a vedere. Intanto, lottano Leclerc e Hartley, ma la posta in gioco è solo l’11esima posizione.
A nove giri dal termine, tutto resta invariato. C’è solo un contatto tra Leclerc e Hartley che li porta entrambi fuori pista e, al 72esimo, c’è la virtual safety car. Dopo il tamponamento, poi, il nostro Seb accusa sull’australiano uno svantaggio superiore ai 6 secondi. Non c’è più molta partita.