Chris Froome è nella storia del ciclismo, non certo da oggi, ma nella diciannovesima tappa del Giro d’Italia ha dato un’ulteriore pennellata a quella che è la Cappella Sistina della sua straordinaria carriera. Con un’azione d’altri tempi, il capitano del Team Sky è andato in fuga a 80 km dal traguardo, dopo che il forcing della sua squadra aveva iniziato a fare la selezione sul Colle delle Finestre. Da lì in poi, una sinfonia del britannico, che va a prendersi tappa (la seconda dopo quella sullo Zoncolan) e maglia rosa sul traguardo di Bardonecchia, nel confronto a distanza con Tom Dumoulin. Secondo al traguardo Carapaz, che accorcia su Miguel Angel Lopez nella lotta per la maglia bianca di miglior giovane.
Sì, perché se questa giornata è stata da sogno per Froome, è stata invece un incubo per Simon Yates, fino a due giorni fa dominatore della corsa rosa. Il capitano della Mitchelton-Scott è incappato nella classica crisi terribile, che gli toglie non solo il simbolo del primato, ma ogni velleità di giocarsi un posto sul podio, e più in generale in alto alla classifica, visto il distacco abissale accumulato. Pomeriggio complesso anche per Pozzovivo, che ha accumulato oltre cinque minuti dai suoi rivali per il podio.
A 80 km dall’arrivo parte la sparata del keniano bianco, deciso a far saltare il banco e prendersi il Giro con un’azione da lontanissimo, lungo l’ascesa del bellissimo Colle delle Finestre, una delle montagne più suggestive della storia della corsa rosa. Il rivale di diritto per la vittoria finale, Tom Dumoulin, accusa il colpo, ma cerca di tenere con la sua andatura costante da passistone prestato alle corse a tappe.
L’azione di Froome è eccezionale, il britannico allunga in discesa e passa nuovamente all’attacco in salita, mentre alle sue spalle il gruppo con gli altri migliori uomini di classifica (in cui purtroppo non c’è il nostro Pozzovivo) non riesce a rispondere alla sua andatura. Intanto, rientra sul gruppetto il gregario di Pinot Reichenbach, che si rivelerà fondamentale per aiutare il proprio capitano, mentre la maglia rosa Yates cola a picco.
Una prova, quella di Froome, che si va a incastonare, di diritto, nella storia del ciclismo, come l’azione di Pantani per strappare la maglia ad Ulrich sul Galibier al Tour de France del 1998. Domani, nella ventesima tappa, si assegnerà definitivamente il Giro che, per quanto riguarda la storia, ha già il suo vincitore.
L’ordine d’arrivo
1) C. Froome
2) R. Carapaz +3’00”
3) T. Pinot +3’07”
4) M. Lopez +3’12”
5) T. Dumoulin +3’23”
6) S. Reichenbach +6’13”
7) D. Formolo +8’22”
8) S. Oomen +8’23”
9) P. Konrad
10) P. Bilbao
La classifica
1) C. Froome
2) T. Dumoulin +40”
3) T. Pinot +4’17”
4) M. Lopez +4’57”
5) R. Carapaz +5’44”
6) D. Pozzovivo +8’03”
7) P. Bilbao +11’08”
8) P. Konrad +12’19”
9) G. Bennett +12’35”
10) S. Oomen +14’18”