“Licenziamento per giustificato motivo“: così si legge, secondo quanto riporta ‘Il Giorno’, in una missiva inviata senza preavviso da un’azienda di Melzo, in provincia di Milano, con la quale ha di fatto licenziato un operaio disabile di 61 anni. Un robot ha preso il suo posto nella fabbrica, produttrice di taniche e contenitori.
Nel 1991 Osmu Labib, originario del Marocco, ha perso una mano rimasta incastrata sotto la pressa, ma nonostante ciò ha continuato a prestare servizio nell’azienda: infatti era assegnato all’attività di posa di tappi su recipienti prodotti.
A fine febbraio arriva però la doccia gelata: l’azienda ha installato una macchina, il ‘Paint cap applicator‘, capace di svolgere in pratica lo stesso lavoro del dipendente. “Abbiamo valutato la possibilità di assegnarla ad altre mansioni riconducibili alla sua professionalità. Purtroppo non è stata reperita alcuna posizione lavorativa vacante, essendo tutti i posti già occupati da altri dipendenti”, precisa la nota inviata dalla dirigenza aziendale.
Nessuna risposta dall’azienda
“L’Italia è il mio Paese da anni, e in quell’azienda ho sempre lavorato, era la mia casa. Non mi aspettavo un trattamento del genere”, spiega Osmu Labib. L’uomo ha interpellato il sindacato, che ha inviato una lettera all’azienda senza ricevere risposta. Adesso il 61enne ha chiesto l’aiuto di un avvocato. “Vorrei che mi sia pagato almeno quello che è giusto: i contributi, per arrivare alla pensione”, ha concluso.