Caso sui generis a Milano dove una coppia, che ha scelto di chiamare la figlia Blu, è stata convocata dalla Procura della Repubblica per la rettifica dell’atto di nascita. I genitori proveranno a opporsi anche perché la convocazione arriva ben un anno e mezzo dopo la nascita della bambina.
Tale decisione, motiva la magistratura, si richiama all’articolo 35 del Dpr 396/2000 in base al quale “il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso“.
Il fatto è riportato dal quotidiano ‘Il Giorno’. “Considerato che si tratta di nome moderno legato al termine inglese Blue, ossia il colore Blu, e che non può ritenersi attribuibile in modo inequivoco a persona di sesso femminile l’atto di nascita deve essere rettificato, anteponendo altro nome onomastico femminile che potrà essere indicato dai genitori nel corso del giudizio”, si legge nella lettera di convocazione in Tribunale.
In caso di mancata rettifica del nome, spiega il papà Luca, “sarà il giudice a decidere per noi il nome di nostra figlia“. “Quando ci siamo presentati all’anagrafe per la registrazione ci avevano avvisato che poteva esserci il rischio di venir richiamati, ma ogni anno, secondo i dati Istat, ci sono circa sette Blu, in prevalenza bimbe – spiega ancora una volta il padre della bambina -. Non ci aspettavamo di dover cambiare nome un anno e mezzo dopo, quando ormai anche nostra figlia sa di chiamarsi Blu ed è scritto ovunque“.
La coppia cercherà di convincere i giudici, attraverso le statistiche, che il nome è molto diffuso all’estero. Secondo i dati Istat, in Italia nel 2016 sarebbero 6 le bambine con il nome Blu.
Il tribunale di Milano oggi ha confermato il nome per una piccola di cinque mesi. Questo è un altro caso rispetto a quello emerso in giornata che riguarda un’altra bimba di circa un anno e mezzo, sempre di nome Blu. L’udienza davanti al giudice civile per il secondo caso è fissata per giovedì prossimo. Da quanto si è saputo, tuttavia, il pm Luisa Baima Bollone, che nelle scorse settimane, su segnalazione dell’anagrafe del Comune di Milano, ha chiesto la rettifica con l’anteposizione di un nome femminile a Blu, dovrebbe nuovamente rinunciare al ricorso e così, pare, farà anche negli altri casi aperti.