Gigi Buffon, portiere della nazionale italiana e della Juventus, svela le carte circa il proprio futuro, nella conferenza stampa tenutasi in mattinata all’Allianz Stadium. Gigi, a 40 anni suonati (per chi non se ne fosse accorto, viste le sue prestazioni ancora di assoluto livello nonostante l’età) si appresta a lasciare il calcio giocato: questa stagione sarà quasi certamente l’ultima, per lui, con la maglia bianconera, anche se il numero 1 della Juventus ha detto che si prenderà ancora qualche giorno di riflessione (dopo la fine del campionato) per scegliere la strada giusta del suo futuro.
Buffon esclude un possibile ritorno in nazionale in senso assoluto; chiara la risposta del numero 1 in merito alla domanda, della sua presenza o meno, nella sfida che l’Italia giocherà contro l’Olanda a maggio: “Non ci sarò. Non voglio altri attestati di stima e di affetto: le persone vanno rispettate ed onorate quando si pensa abbiano valore e quando sono vive. Non quando sono morte”.
Buffon si allontana dunque dai radar della nuova Italia targata Roberto Mancini: sono tanti i temi toccati nella conferenza stampata dal portierone metà azzurro e metà bianconero. Non sembra esclusa la possibilità di un suo futuro, magari non proprio imminente, come dirigente della Juventus: Gigi confessa, inoltre, d’aver ricevuto in passato offerte (calcistiche ed extracalcistiche) dalla Premier, e di aver riflettuto anche all’ipotesi di prendersi un periodo di pausa (“6 mesi sabatici”, come li definisce lui).
Servirà ancora un po’ di tempo, però, per sciogliere gli ultimi nodi circa il futuro di Gigi Buffon, anche se alcune parole dello stesso portiere (e di Andrea Agnelli) hanno fatto presagire che sabato, allo Stadium contro il Verona, potrebbe essere l’ultima partita di Gigi con la maglia della Juventus addosso.
La conferenza stampa
26 trofei in 22 anni di carriera: il presidente Andrea Agnelli elogia e ringrazia Gigi Buffon, definendolo un uomo leale, sincero ed amico. Agnelli presenta Buffon come un simbolo della Juventus e una bandiera della nazionale italiana, preannunciando che la prossima stagione Szczęsny sarà il portiere della Juventus.
Le prime parole di Buffon
“Ringrazio Agnelli per le parole, e ringrazio tutti voi (riferendosi ai giornalisti) e ovviamente l’ambiente Juventus. Oggi per me è una giornata molto particolare, perchè arriva la fine d’un percorso che ho condiviso con persone che mi hanno trasmesso giorno dopo giorno il loro bene. Sabato contro il Verona sarà la mia ultima partita con la Juventus, sarà il modo migliore per finire questa fantastica avventura, con la vittoria del campionato e della Coppa Italia. La mia paura è stata quella di diventare (col tempo, fino ad oggi) un ‘peso’ per la squadra, un giocatore che ha ‘fuso il motore’. In realtà sono riuscito, nonostante l’età, a dimostrare (nel mio piccolo) d’essere ancora in grado di ricoprire a 40 anni il ruolo di portiere della Juve. Ringrazio la Juventus per aver creduto in me fin da subito, fin da quando ho messo piede un questo grandissimo club. Sarò per sempre grato a lei per tutta la mia vita”.
Futuro di Gigi
“Per adesso so che sabato giocherò contro il Verona. Il presidente Agnelli conosce tutte le mie intenzioni, ci sentiamo sempre. Sono tante le proposte calcistiche ed extracalcistiche, sicuramente sceglierò dopo qualche giorno di riflessione dopo la fine del campionato”.
Le difficoltà stagionali
“Questa è stata una stagione snervante. A volte quest’anno è venuta meno la razionalità: qualche perplessità per lo vittoria dello scudetto, dopo Juve Napoli, c’era eccome. Bisognava capire se eravamo in grado di dimostrare d’essere, ancora una volta, i più forti. Direi che ci siamo riusciti”.
Buffon ancora in campo? Le sue parate mentono alla carta d’identità
“La prossima settimana sceglierò concretamente il mio futuro. Anche la Juventus deve programmare il suo futuro: a me interessava concludere vincendo e ci sono riuscito. Ma non dimentichiamoci che la Juventus ha già un grande portiere in rosa che è Szczęsny, molto forte e più giovane di me di 13 anni”.
Il momento più difficile della carriera Buffon: l’infortunio nel 2010?
“Quella è stata la mia svolta. Grazie all’ambiente Juve ho voluto che quella carriera (che era già straordinaria) diventasse, come lo è oggi, unica nella sua storia”.
Che sentimento prova oggi Buffon?
“Gratificazione. Per il futuro non ho paura: io sono un incosciente, ma non ho paura. Forse ho solo una paura sana e moderata.
Mi attende sicuramente un cambio di vita e di abitudini: ma io vivo di questo, ed ho la voglia di misurarmi con avventure e sfide nuove, sempre più stimolanti”.
Ipotesi di continuare a giocare a calcio con la Juve e con la nazionale? E le ipotesi societarie ed extracalcistiche?
“Bisogna valutare e prepararmi per tutto ciò che concerne gli eventuali ruoli extracalcistici. Per quanto riguarda la nazionale, Buffon era diventato un ‘peso’ tre mesi fa, figuriamoci adesso. Non penso affatto di tornare alla nazionale, non penso di meritar di vivere certe scomode situazioni”.
Futuro come dirigente in bianconero?
“Io sono onorato d’essere percepito dalla Juventus come uno della famiglia. La Juventus programma sempre il proprio futuro: e lo fa sempre in modo vincente. Se venissi considerato come un elemento valido, utile alla causa, per me la Juventus ha la precedenza su tutto. Ma non è una cosa che io sento di meritare di diritto, un qualcosa che la Juventus deve darmi per tutto quello che io ho dato a lei”.
Un Buffon totalmente lontano dal calcio? Hai mai provato ad immaginarlo Gigi?
“Pensare di smettere di giocare ti appesantisce e ti tocca dentro. Da aprile, però, sono tornato ad essere felice e fiducioso in me stesso e del mio futuro: in questo periodo ho pensato, anche col presidente, di prendermi anche sei mesi sabatici”.
Futuro in Premier?
“Ho detto, in passato, che ho ricevuto qualche proposta interessante dalla Premier, sia fuori che dentro il campo. La prossima settimana deciderò il meglio per me. Per ora non ha senso fare ‘toto-squadre’, ‘toto-campionati’. Deciderò io in totale serenità”.
L’eredità che raccoglie Szczęsny
“E’ molto bravo Wojciech. Ha avuto già da quest’anno la possibilità di vivere in uno spogliatoio vincente, con uomini come Chiellini, Lichtsteiner, Kedira ecc. Sono sicuro che farà molto bene”.
Hai mai pensato ad un Buffon come vice (secondo portiere a tutti gli effetti) ?
“Io mi sono sempre professato juventino, e amo il modo di programmare di questa società. E’ importante capire quando è il momento: la Juve ha già un ottimo portiere. Mi sentirei in imbarazzo, per la Juventus e per Szczęsny, se quest’ultimo dovesse vivere con l’ombra di Buffon e dei continui paragoni con me”.
Finisce un ciclo, sabato, per la Juve?
“Assolutamente no. Non sarebbe nell’indole della Juve: la Juventus ha un’inequivocabile storia dalla sua parte costellata di successi. Io sono solo una piccola parte di 95 anni di storia Juve (solo 17 anni, importanti sì, ma che rappresentano solo una piccola parte)”.
Cosa dici a Chiellini, il futuro capitano della Juve
“Cosa posso dire a Giorgio? Siamo cresciuti insieme e lui incarna alla perfezione il ruolo di capitano della Juventus. Posso solo fargli un augurio speciale, un grosso in bocca al lupo”.
Buffon ci sarà contro l’Olanda?
“No. Non ci sarò. Non voglio altri attestati di stima e di affetto: le persone vanno rispettate ed onorate quando si pensa abbiano valore e quando sono vive. Non quando sono morte”.