Angelo Fuggiano, un operaio della ditta di carpenterie metalliche Ferplast dell’appalto Ilva, è morto per un incidente sul lavoro. Il 28enne è stato travolto da una fune saltata durante un cambio nel reparto Ima, al quarto sporgente del porto di Taranto gestito dal Siderurgico. Vano qualsiasi tentativo di rianimazione da parte degli operatori del 118.
Dopo l’incidente, le segreterie territoriali Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno proclamato lo sciopero dei dipendenti diretti e dell’appalto dalle 11:00 di giovedì fino a tutto il primo turno di venerdì.
Alcune fonti sindacali riferiscono che, nel cambio funi per la macchina scaricatrice DM6, la parte finale di un cavo sarebbe sfuggita durante la fase di ancoraggio, travolgendo l’operaio. Immediato l’intervento del 118 che ha tentato invano una rianimazione del ragazzo. Sul posto sono giunti anche vigili del fuoco, carabinieri, guardia di finanza e ispettori del lavoro.L’azienda – in una nota – riferisce di aver immediatamente inviato indagini per risalire alle cause dell’evento. Intanto, esprrime, profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima.
A condannare l’accaduto senza mezzi termini è Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil che ha definito le continue morti bianche degli ultimi giorni come ‘una strage continua‘. “Si è superato qualsiasi qualunque limite di sopportazione”, ha esordito la Camusso, proseguendo: “La parola emergenza nazionale ormai è riduttiva rispetto a quanto sta avvenendo”. I vertici della Cgil, inoltre, si augurando che il Parlamento prenda la parola sul tema, quanto prima. Quello di Taranto, infatti, non è un caso isolato e non è neppure l’unico incidente sul lavoro della giornata di oggi. Tre operai, infatti, che stavano eseguendo lavori di sistemazione su piloni stradali, ad Arquata del Tronto, sono rimasti feriti dal ribaltamento della piattaforma su cui lavoravano. Tutti e tre hanno riportato gravi traumi al torace.