Rincaro della benzina per gli italiani, conseguenza dell’aumento del prezzo del petrolio. Il carburante è tornato a sfondare il muro dell’1.6 euro al litro, ai massimi dal luglio del 2015. Si tratta di dati elaborati da ‘Quotidiano energia’. Oggi sono stati registrati rincari sui prezzi raccomandati di benzina e diesel di IP, Italiana Petroli e Q8 (+1 cent su entrambi i carburanti), mentre Tamoil è salita nuovamente di 1 centesimo sul diesel. Sul territorio, di conseguenza, torna a intensificarsi l’andamento crescente dei prezzi praticati.
Nel dettaglio, in base all’elaborazione di ‘Quotidiano Energia’ dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,615 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,615 a 1,629 euro/litro (no-logo a 1,592). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,487 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,486 a 1,509 euro/litro (no-logo a 1,466). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,739 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,716 a 1,801 euro/litro (no-logo a 1,632), mentre per il diesel la media è a 1,614 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie da 1,599 a 1,673 euro/litro (no-logo a 1,507). Il Gpl, infine, va da 0,631 a 0,657 euro/litro (no-logo a 0,623).
“In un Paese come l’Italia dove l’85% dei trasporti commerciali avviene per strada l’aumento dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione”. Ad affermarlo, Coldiretti che ritiene come l’aumento sia “destinato a contagiare l’intera economia perchè se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto degli Italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese. A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti è anche l’intero sistema agroalimentare dove si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole”
Allarmato anche il Codacons. “I prezzi dei carburanti in Italia “schizzano alle stelle” e il Codacons chiede “ai Nas di indagare sui recenti rincari dei listini”. “Nelle ultime ore – spiega l’associazione – i listini di benzina e gasolio sono sensibilmente aumentati, al punto che per un litro di diesel si spende oggi il 3,3% in più rispetto al mese scorso”. Sulle quotazioni del petrolio “pesa la tensione tra Iran e Stati Uniti, ma gli effetti sui listini alla pompa sono troppo veloci e danneggiano le tasche dei consumatori”, sottolinea il presidente del Codacons, Carlo Rienzi per cui si tratta di “una speculazione che potrebbe configurare una forma di aggiotaggio, e per tale motivo chiediamo ai Nas di attivarsi per verificare come sia possibile che il prezzo alla pompa aumenti al solo annuncio di tensioni in Medioriente, nonostante il petrolio venduto oggi sia stato acquistato nei mesi scorsi, quando le quotazioni erano decisamente inferiori ai prezzi odierni”.