Violenze commentate e fotografate dal branco: questo è quanto emerge dall’esposto presentato alle autorità dalla turista inglese violentata in un albergo di Meta di Sorrento, in provincia di Napoli.
“Nella stanza del personale, dove sono stata portata sotto l’effetto della droga c’erano almeno dieci uomini nudi, tutti molto giovani – ha affermato la ragazza -. Uno di loro, mi ricordo, aveva tatuata sul collo una corona”.
“Mi sembrava di essermi staccata dal corpo e di assistere dal di fuori a quel che mi stava accadendo”, afferma la donna ricostruendo la violenza subita da una almeno decina di uomini la sera di ottobre 2016, nel corso della quale venne drogata e continuamente stuprata.
La svolta nelle indagini è arrivata lunedì quando la polizia ha arrestato cinque persone con l’accusa di violenza sessuale di gruppo con l’aggravante dell’uso di sostanza stupefacente. Sono stati accusati Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Fabio De Virgilio, Raffaele Regio e Francesco D’Antonio.
È stato licenziato l’ultimo dipendente dell’hotel Alimur coinvolto nello stupro di gruppo ai danni di una turista inglese. La decisione di non rinnovare il contratto al 22enne era sta presa due anni prima quando la polizia si era recata nell’albergo per sequestrare i telefonini degli indagati. Scelta maturata anche nei confronti dei quattro lavoratori arrestati.
L’hotel, luogo della violenza, si dichiara “estranea ai fatti” ed esprime “profonda solidarietà alla vittima”: ciò è quanto si legge dalla nota pubblicata dalla direzione dell’albergo, il quale manifesta “piena vicinanza e profonda solidarietà nei confronti della vittima”.
“A tal fine – si legge nel comunicato – è ferma la determinazione della società, laddove la Procura decidesse di esercitare l’azione penale, di costituirsi parte civile nei confronti degli ex dipendenti al fine di accertare quanto accaduto e tutelare l’immagine e il buon nome della struttura.
Infine la stessa direzione dell’hotel sottolinea la propria estraneità ai fatti.