“L’Isis aspira a compiere attacchi devastanti e più complessi in Europa dopo aver perso territori in Medio Oriente”. A lanciare questo macabro allarme è il capo dell’MI5 Andrew Parker in vista di una riunione dei responsabili della sicurezza europea a Berlino.
Solo nel Regno Unito, dall’attacco di Westminster nel 2017, sono stati fermati dodici attentati terroristici. Di fronte ai rischi del terrorismo, Parker si appellerà alla “cooperazione condivisa” tra le agenzie di intelligence europee, ora “più che mai” necessaria. Il livello di cooperazione odierno in Europa “è semplicemente irriconoscibile rispetto a quello che era 5 anni fa”, aggiungerà.
Il numero uno dell’intelligence interna britannica sarebbe pronto ad accusare anche il Cremlino di “flagranti violazioni delle regole internazionali” per l’avvelenamento dell’ex-spia russa Sergei Skripal e di sua figlia a Salisbury a marzo. Parker descriverà il tentativo di assassinio come “attività maligna intenzionale e mirata” che rischia di trasformare la Russia in un “paria ancora più isolata”.